Noemi Gastaldi e Tiziano Aromatico: autobiografi

Una storia di vita, due percorsi diversi ma che si uniscono, una realtà, che abbiamo letto in Ventidue fiori gialli, di Noemi Gastaldi e Tiziano Aromatico. Abbiamo incontrato entrambi gli autori, che spiegano i motivi più reconditi delle loro esistenze e le motivazioni che li hanno spinti a raccontarsi. Amore, Alchimia, rituali, comportamenti e sentimenti che coinvolgono anche i lettori qui vengono alla luce con una possibile spiegazione anche razionale.

Noemi, l’amore per il suo prof. di Chimica fino a che punto può essere autentico, visto che non c’è mai stato un contatto fisico?
Autentico o no, è stato il sentimento più bello e spontaneo che io abbia mai provato. Quando lo vedevo, quando mi parlava, quando semplicemente pensavo a lui, quello che provavo era il corrispettivo emozionale di un orgasmo. Insomma, la cosa più potente che abbia mai vissuto. E questo lo chiamo innamoramento. Ma poi, mi sono resa conto con il passare degli anni che anche se era sempre tutto uguale e non c’era mai stato niente di fisico, lui continuava ad essere la costante di ogni mio pensiero. Ciò mi sento di chiamarlo amore. Non corrisposto, platonico… Ma pur sempre amore. Poi, se per “amore” si intende che due si conoscono, si sbaciucchiano e vanno a letto assieme la cosa è diversa; per quanto mi riguarda non ho mai dato una sequenza logica ai sentimenti e non li ho mai neanche associati a dei fatti.

Quanto incide la solitudine nel tipo di rapporto con gli altri?
… Solitudine? Non saprei, è uno dei pochi problemi che non ho mai avuto. Qualche amico vero c’è sempre stato. Anche se facevo l’introversa, la snob o la pazza. Agli amici veri non è mai importato quale fosse il mio comportamento. A volte, quand’ero più piccolina, mi è capitato di provare un po’ d’invidia per quelle persone che legano subito con il gruppetto di turno e s’innamorano follemente della prima persona che gli passa davanti. Per la maggior parte dei miei coetanei era tutto molto facile, io ho sempre avuto bisogno di tempo per ritenere di conoscere qualcuno. Ma vedendo come andavano a finire quel tipo di rapporti, non ci ho messo molto a capire che la mia diffidenza non è mai stata sbagliata. Però non riesco a definire solitudine, la mia, perché di amici ne ho sempre avuti…

Cosa significa, secondo Noemi, rispetto per il proprio corpo?
Direi, dargli quello che vuole… Né più, né meno. Quando ho ascoltato il mio corpo è sempre andato tutto molto bene, mentre quando ho voluto rispettare a tutti i costi qualche idea dettata dalla razionalità, poteva andare bene, male o addirittura malissimo. Sia che fossi consapevole di rispettare una specie di dogma, sia che non lo fossi. Però devo ammettere che c’è voluto qualche anno di psicanalisi per capire tutto questo, prima il mio corpo non lo ascoltavo e neanche m’interessava farlo.

La sua famiglia che ruolo ha avuto nella sua vita? Cioè che tipo di genitori sono stati i suoi?
Normali, direi. Sono divorziati ed io abitavo un po’ da uno e un po’ dall’altro. A mio padre, a dire il vero, non ho mai raccontato molto gli affari miei. Parlavamo molto di musica, ed era bello. Per quanto riguarda mia madre abbiamo avuto molti scontri, lei non si è mai fatta problemi a piombare in camera mia per dirmi che ero una “zoccola”, una “drogata” o un’“ubriacona”, in base alla sua scoperta del giorno. Ho sempre cercato di farle sapere il minimo indispensabile, cioè non più di quello che aveva già saputo o che avrebbe scoperto comunque. Più o meno le medesime situazioni che vedevo anche nelle famiglie dei miei amici, solo che lei, spesso, ha dovuto affrontare situazioni un po’ più problematiche. Basta pensare a quando mi ha mandata dalla psicanalista dopo aver “conosciuto” il ragazzo che avevo all’epoca.

Tiziano, cos’è l’Alchimia?
Ci sono intere biblioteche di filosofia occulta che trattano questo argomento ma diciamo che tutti questi libri e manoscritti hanno un piccolo difetto: sono letteralmente incomprensibili per i non addetti ai lavori. Cercherò comunque di spiegare cosa si intende per Alchimia, anche se ritengo che sia pressoché impossibile sintetizzare una risposta. L’Alchimia è la materializzazione dello Spirito ed è la spiritualizzazione della Materia; è la filosofia che porta ad un cammino di conoscenza dove ci sono quattro Elementi, tre Principi, due Nature, uno Spirito. Una scienza ermetica che si pone come obiettivo il cammino dell’iniziato, cammino che viene puntualmente verificato tramite un lavoro concreto sugli elementi. In questo modo, l’alchimista compie la Grande Opera, trova la sua Pietra Filosofale e, se vuole, realizza l’elisir di lunga vita. Tramite l’Alchimia, ogni dualità si annulla ed ogni contrapposizione si armonizza; in questo modo l’alchimista raggiunge una pace che può derivare solo dalla conoscenza.

È possibile davvero, grazie ai riti di alchimia, avvicinare due cuori? Non è necessario applicare l’Alchimia per risolvere problemi pratici; in genere per quanto possa sembrare strano, queste situazioni sono risolvibili anche da persone non particolarmente dotate con la semplice magia rituale. La risoluzione di problemi sul piano materiale necessita solo della conoscenza di due elementi; la Scienza sperimentale e la Tradizione. Questo è solo l’inizio: il praticante deve cercare di trovare una componente spirituale (il senso del divino e la ricerca di stati superiori di coscienza) altrimenti l’attività risulta essere esclusivamente speculativa e, proprio per questo, incompleta.

Perché servono proprio «ventidue fiori gialli» per i riti in questione?
Qui ci addentriamo in un discorso un po’ tecnico, si tratterebbe di spiegare il significato di rituali ed incantesimi che affondano le loro radici in un passato lontano. Nessun sano di mente con un atteggiamento razionale può non trovare strano questo mondo, ne sono consapevole, ma l’esperienza mi ha dimostrato che sono mezzi potenti. Spiegare perché un rito funzioni o perché bisogni adoperare determinati oggetti o colori non può essere affrontato in questo contesto.

Come mai, Tiziano, ha deciso di aiutare la gente, gratuitamente, a farsi corrispondere dall’innamorato?
Non è proprio così: nessuno fa niente per niente, giusto? Bisogna solo vedere se le motivazioni che ci spingono ad agire sono giuste o sbagliate. Per quanto mi riguarda, rifacendomi agli insegnamenti della tradizione, ho sempre chiesto a chi usufruisce del mio lavoro di fare un’offerta ad un ente assistenziale, ad una Onlus, ad un ente per la protezione dell’ambiente, oppure di ricambiare il lavoro aiutando personalmente una persona bisognosa (naturalmente la scelta è a loro piacimento, e va effettuata direttamente dall’interessato). Comunque non si tratta solo di «aiutare la gente a farsi corrispondere dall’innamorato»: si tratta di aiutare, ognuno secondo le proprie possibilità, quella piccola fetta di umanità con cui veniamo in contatto ogni giorno, durante il nostro percorso terreno.

Cos’è l’amore per Tiziano Aromatico?
Per me l’amore è un arcobaleno… Un arcobaleno particolare con mille sfumature diverse. Il rosso per la passione, il verde per l’ambiente e gli animali, l’azzurro per i nostri cari, il giallo per il prossimo… Peccato che alcuni si concentrino su un solo colore e si perdano la visione d’insieme.

E per Noemi?
Amore: Sentimento uguale in modulo ma di verso opposto all’odio; destinato a tutto e a tutti quando lo si prova… Non mi dilungo oltre perché credo di aver già detto abbastanza quando mi è stato chiesto del mio prof…

Quali sono i valori di Noemi Gastaldi?
Sincerità con le persone che voglio avere vicine. Correttezza, in generale. Amicizia: è l’unica cosa che ho sempre avuto, che mi ha sempre impedito di sprofondare completamente nei momenti difficili. Per quanto i miei sentimenti verso il mondo potessero essere brutti, il fatto di avere delle belle amicizie mi ha sempre aiutata a trovare qualche vaga motivazione per non comportarmi eccessivamente male, nel senso che se spesso ho pensato di uscire per la strada e sfigurare i passanti con l’acido solforico, poi il pensiero che i miei amici l’avrebbero saputo mi ha sempre frenata. Prima mi è stato chiesto «quanto incida la solitudine nel tipo di rapporto con gli altri» e non ho saputo bene cosa rispondere. Però, so benissimo come incida il fatto di non essere soli. Quando si sta davvero male è l’unico appiglio.

Tiziano, hanno fondamento di verità i tarocchi? Ci può spiegare il più razionalmente possibile il motivo?
Come spiego nel libro, «l’intenzione degli antichi creatori dei tarocchi era quella di diffondere la sacra conoscenza per mezzo della contemplazione dei simboli contenuti negli Arcani di ogni mazzo. Per diffondere questa cultura, ne avevano affidato la divulgazione a persone di spirito libero, amanti del mistero e dell’occulto, sempre in cerca di verità. I saggi maestri avevano deciso di segnare i tarocchi con la loro prerogativa principale, ossia la loro immensa capacità di predire il futuro: così le persone spiritualmente evolute avrebbero avuto a disposizione uno strumento adattabile alle esigenze ed ai desideri di ognuno di loro». Nella domanda si fa appello alla razionalità per capire come funzionano i tarocchi, quindi proverò a fare un esempio che si avvicini il più possibile ad una spiegazione razionale. È possibile con le conoscenze e la tecnologia attuale prevedere il futuro? Direi di no… Tuttavia, tutte le sere possiamo tranquillamente avere delle previsioni sul clima del giorno o della settimana dopo, del paese in cui viviamo o del mondo intero… Con una buona approssimazione. Oppure, vi sono alcuni computer che, con opportuni programmi, riescono a fornire alle squadre di manutenzioni di compagnie aeronautiche o di centrali nucleari i possibili danni strutturali o guasti dopo un certo numero di ore; queste sono previsioni di cui riusciamo a capire i meccanismi. Alcuni scienziati stanno lavorando ormai da anni ad una nuova generazione di computer che si baseranno sulla meccanica quantistica (sarà quindi predominante il principio di indeterminazione). Questo tipo di funzionamento ci apparirà un po’ meno chiaro ma sarà possibile analizzare una notevole quantità di variabili d’informazioni… è quello che fanno i tarocchi: non serve un matematico per calcolare le innumerevoli combinazioni che si possono creare con un mazzo di 78 carte per numerose mani… Praticamente, episodi di un intera vita.

Un uomo cosa prova quando sa che nel cuore della sua amata c’è un’altra persona?
È una situazione strana, ma abbastanza comune penso. In genere quando capitano queste condizioni ci si stupisce sempre degli eventi che si concatenano. Sicuramente ci si sente disarmati e inermi ma, secondo me, la sofferenza fa parte dell’amore e la si vive come tale.

Qual è il segreto per vivere bene un amore, secondo Tiziano?
Non penso che ci sia una formula che si possa applicare ad ogni situazione e nemmeno che ci sia un segreto particolare per vivere bene un amore. Penso che, come in molte situazioni, il risultato ideale sia l’insieme di tanti piccoli gesti quotidiani.

Noemi, che messaggio vuole lanciare ai suoi lettori?
Ho chiesto a Tiziano di inserire una citazione di Brecht proprio perché il messaggio fosse chiaro: «Non vi accanite sul peccato: in breve/ da sé nel proprio gelo sarà estinto./Meditate la tenebra e l’inverno/ di questa valle percossa dal pianto».

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist