La fine dei prepensionamenti nell’editoria

Prepensionamenti esauriti nel settore editoria, non ce ne sono altri disponibili – se non l’esiguo numero di 17 – e quindi

massima cautela dei Cdr e delle redazioni.

È l’appello che viene dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, dopo le segnalazioni

specie in questi ultimi giorni di una inaudita pressione effettuata da parte di alcune aziende sui Cdr e sulle redazioni per ottenere la firma di verbali di intesa che, definendo uno stato di crisi, concordino su esuberi da gestire con casse integrazioni e prepensionamenti. Ho il dovere di avvertirvi che ad oggi (e non è possibile stabilire fino a quando) i fondi disponibili per i prepensionamenti possono coprire solamente 17 unità, definite da intese sindacali già raggiunte,

dice Siddi.

Pertanto – aggiunge il segretario della Fnsi – qualsiasi accordo frattanto intervenuto rischia di costringere numerosi colleghi, o nella peggiore delle ipotesi intere redazioni, alla cassa integrazione, con concreti rischi di interruzione dei rapporti di lavoro alla fine del periodo di validità del piano di crisi. Non vi sfuggirà quindi la delicatezza della situazione.

Per Siddi, la gravità della crisi che si è abbattuta sull’intero settore dell’editoria è

senza precedenti e riteniamo dunque che in questo momento sia indispensabile procedere con la massima accortezza, frenando qualsiasi ipotesi di ricorso ai prepensionamenti, fatta salva la presa d’atto delle situazioni già definite con accordi sindacali, che saranno trattate nelle prossime settimane in ordine cronologico.

Da: Assostampa FVG

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist