Vaticano Spa – Gianluigi Nuzzi

Possibile che il nome di Dio sia stato per anni impiegato a scopo di lucro? Possibile che sia stato utilizzato come maschera e/o come pretesto per un interesse tutto personale e non comunitario, così come continuano a farci credere gli uomini di chiesa? Possibile che tra le operazioni di carità e beneficenza si nasconde qualcosa di losco e ingannevole? E possibile che Tangentopoli c’entri qualcosa con il Vaticano?

Queste sono solo alcune delle domande che trovano risposta nel libro-rivelazione del giornalista Gianluigi Nuzzi, il quale nella primavera del 2008 ha avuto l’accesso all’archivio segreto di un esponente del Vaticano, che ne gestiva lo Ior (Istituto per le Opere di Religione), monsignor Renato Dardozzi. Di quest’ultimo, leggiamo, che, dopo una carriera brillante (4 lauree e conoscenza di 5 lingue straniere), ha abbandonato tutto per la vocazione. Così, dopo essere entrato in Vaticano, gli è stato assegnato il compito di gestire le carte della finanza. Alla sua morte, però, forse scosso da uno spirito di coscienza (vogliamo credere) lascia un testamento dove chiede di rendere pubblici i documenti coordinati, affinché

tutti siano a conoscenza di ciò che è accaduto.

Con ciò si può ben che comprendere come il libro in questione, considerato dai giornali il più venduto dell’anno quando è uscito, vuole essere un racconto di fatti commessi da «uomini che hanno goduto di fiducia mal riposta»: per essere precisi, nella prima parte si ricostruisce la gestione delle finanze vaticane a partire dalle carte segrete di Dardozzi (di un archivio custodito in Svizzera), nella seconda

le operazioni finanziarie che avrebbero portato monsignori e prelati a sostenere la nascita di un nuovo grande partito di centro dopo la caduta della Democrazia cristiana, e perfino a riciclare i soldi della mafia.

La questione, dunque, via via si complica, nel momento in cui si scopre che nelle opere religiose vengono intromesse le questioni politiche: con veri o presunti atti di depistaggio e coperture, tra cui per esempio il nome di Giulio Andreotti, criptato con la dicitura tutta in maiuscolo di OMISSIS. E si continua con le testimonianze di truffe e ricatti nei palazzi sacri, dove mai si sarebbero potuti immaginare affari sospetti, come titoli di stato scambiati per riciclare denaro sporco e il trasferimento in conti personali di banconote da parte dei fedeli per le sante messe. A questo punto appare chiaro che la smania del potere abbia invaso anche la chiesa, i luoghi di culto dove l’insegnamento secolare ha da sempre compreso l’omelia dell’umiltà e della messa al bando del denaro per vivere di “pane”.

Quello che abbiamo letto ci fa rivedere un po’ tutta la questione della morale cattolica, e ci mette di fronte a delle oggettività predicate in modo falso, a questo punto, che si prendono gioco di chi crede davvero nella fede e di chi vive di altruismo. Possibile che alla tentazione non ci sia più limite? Se così è, allora è inutile sperare, perché davvero non c’è più religione.

Vaticano Spa
Gianluigi Nuzzi
Chiarelettere
Pagine 280
Prezzo di copertina € 16,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist