L’eleganza del riccio – Muriel Barbery

Ci si può liberare dal proprio passato? È possibile spezzare il cordone ombelicale del fardello familiare? Sono gli uomini gli ideatori della propria esistenza? Erudizione, nozione, lusso e superstizione. Il testo della francese Muriel Barbery si dipinge di colte e ricercate parole, in un contesto a volte statico con personaggi ormai scontati. Cultura sfoggiata in momenti talvolta non pertinenti, con punti interrogativi in attesa di risposte. Difficoltosa la cognizione temporale di lettura, noioso l’iter intellettuale per coglierne il senso.

Qualche spunto riflessivo viene alla luce, e a quel punto la lettura sembra fermarsi per smaltire e rilassarsi tra le righe. È un testo probabilmente “fortunato”, come se fosse più celebrato che letto. Anche il famigerato incontro con il regista giapponese Kakuro Ozu affronta riflessioni scaturite dal nulla, poste là, d’improvviso. Attraverso la conoscenza dottrinaria si avverte il desiderio di trovare delle risposte esistenziali per riuscire a vivere. E così tra sostantivi che scorrono ecco scorgere nessi più limpidi.

Quello che più sorprende è la scoperta del segreto della protagonista: tragico, ma al contempo anomalo. In una Francia che ha lottato contro la superstizione questa volta l’ignoranza della paura sembra bloccare alcuni comportamenti, nascondere diverse verità e privarsi di molte possibilità. Non è la ragione a vincere. Lo sono almeno i buoni propositi alla fine.

L’eleganza del riccio
Muriel Barbery
Edizioni e/o
Pagine 384
Prezzo di copertina € 18,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist