Miriam Ballerini: dal talento alle soddisfazioni

Un esempio di talento che non si è fermato mai, che ha proseguito per la sua strada malgrado le prime difficoltà. Sappiamo tutti quanto è duro il percorso dello scrittore, ma lei, Miriam Ballerini, è riuscita a farcela, ottenendo esilaranti soddisfazioni persino all’estero. Adesso, dopo le diverse pubblicazioni, ha conquistato la nomina di ambasciatrice dell’Università della Pace della Svizzera italiana, e di presidente della provincia di Como della Universum, oltre a diversi riconoscimenti all’estero. L’abbiamo incontrata, per conoscerla meglio.

Miriam, ormai è una scrittrice affermata, avrebbe delle dritte per chi vuole cimentarsi nel mondo dell’editoria?
La strada che devo percorrere è ancora lunga, ormai sono conosciuta, ma, e questo lo dico a malincuore, i maggiori riconoscimenti li ho avuti all’estero. Ci tengo a sottolineare che non ho mai pagato per la pubblicazione, ma che è sempre la mia casa editrice a investire su di me; pagare, per me e per rispetto di quanto scrivo e a chi mi rivolgo, non avrebbe avuto senso. Sono convinta che se una persona ha talento, prima o poi questo venga riconosciuto senza doversi vendere. Delle dritte? Che qualcuno le dia a me!!

Come si svolgono le sue giornate?
Sono una casalinga, quindi prima viene la famiglia. Poi, il pomeriggio, posso dedicarmi alla scrittura, al blog del quale sono redattrice, Insubria Critica, allo studio per raccogliere materiale per eventuali nuovi libri.

Dove trae ispirazione per i suoi personaggi? Sono per lo più fantastici oppure nascondono una personalità reale?
Gli scrittori non si inventano niente! Hanno solo più attenzione verso il mondo che li circonda e danno importanza a ciò che gli altri non vedono. Scrivo per dare voce agli ultimi, quindi traggo ispirazione dai fatti di cronaca, dalle persone che incontro.

Quale è stato il cammino percorso per giungere alle sue attuali soddisfazioni?
Lungo!! Ho iniziato a scrivere a 12 anni, ho provato la strada della pubblicazione a 22. Come tutti gli scrittori che hanno un romanzo nel cassetto, ho cominciato a inviare lettere alle case editrici, con la mia bella richiesta che, ovviamente, veniva scartata. Perché la realtà non è mai così semplice. Ho incontrato varie situazioni che non sto a elencare, fino a quando, nel 2001, ho conosciuto l’attuale mio editore Stefano Termanini, e, da allora, abbiamo iniziato la nostra collaborazione, con l’uscita del primo romanzo nel 2002.

Quali sono le paure di uno scrittore? E in genere come si superano?
Spesso si parla della paura del foglio bianco, cioè di perdere l’ispirazione. Non mi è mai appartenuta perché ritengo che se al momento non si riesce o non si può scrivere, non crolla mica il mondo!! Se ci sarà qualche cosa da fissare sulla carta, al momento giusto si presenterà da sola! Se proprio si deve scrivere, un trucco è buttare lì una prima parola di getto, le altre verranno da sole.

I suoi testi hanno quasi tutti un carattere empatico: ci spiegherebbe meglio come fa a intrattenere un rapporto così intimo tra i suoi personaggi e ciò che loro accade?
È strano da spiegare… quando si inventa un personaggio è come se questi fosse dentro di noi e ci suggerisse cosa dire. Poi, quando la storia è conclusa, se ne va, come un fantasma che si allontana con le mani in tasca! Io sono una persona “spugna”, sono molto sensibile e sento molto la sofferenza o le situazioni degli altri, forse mi è così più facile immedesimarmi.

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist