Emanuela Ruggeri, un talento che fa breccia nell’avventura per ragazzi

Una ragazza come tante, acqua e sapone, ma determinata e caparbia sul futuro della sua vita. E ce l’ha fatta, con il suo La vendetta dei pirati è riuscita a fare breccia nel cuore del romanzo di avventura, innescando stati d’animo diversi, intrecciati dal bene comune che può essere l’amicizia e la fratellanza. L’abbiamo incontrata per parlare del suo libro d’esordio, e con l’occasione ci ha rivelato altro di sé.

Il titolo del suo libro parla chiaro, di vendetta si tratta. Come mai ha scelto questo tema?
In realtà non è stata una scelta vera e propria. Quando ero piccola e ho appuntato su carta la trama della storia, mi sono resa conto che le vicende ruotavano attorno alla vendetta. Diciamo che ho pensato più alla trama che ai temi da trattare. Secondo me, la vendetta è un sentimento molto forte e molto pericoloso. A volte, gli uomini sarebbero capaci di cose terribili pur di vendicarsi. Nel mio romanzo, la vendetta è un elemento fondamentale e solo apparentemente positivo, visto che i protagonisti vogliono vendicare la morte del padre, barbaramente ucciso.

Altro sentimento che emerge è la pietà. Quanto convergono entrambi e quanto l’uno prevale sull’altro, secondo lei?
Credo che purtroppo la vendetta prevarichi sulla pietà in determinati casi. La rabbia e il desiderio di rivincita possono accecare completamente e far perdere all’uomo ogni briciolo di pietà. Ne La vendetta dei pirati, la pietà è un altro elemento fondamentale, che tocca principalmente la protagonista, Mila, una ragazza che desidera ardentemente essere un pirata come suo padre e suo fratello. Quando viene arruolata sulla Drago Rosso, però, si rende conto che la pirateria non è affatto come l’aveva immaginata. I suoi compagni non temono nulla, sono spietati e disposti a tutto pur di saccheggiare una nave. A quel punto Mila capisce che, se vuole essere un pirata e sopravvivere alla dura vita del mare, deve dimenticare cosa significa avere pietà di qualcuno.

I personaggi del suo romanzo hanno qualcosa di autobiografico? Come sono nati?
L’unico personaggio che più si avvicina a me è Mila, anche se lei è più coraggiosa e determinata. Gli altri, invece, non hanno nulla di autobiografico. Sono nati passo passo, nel corso della stesura, ed è stata una grande emozione dar loro vita.

Qual è la cosa che non dovrebbe mai mancare nella vita di ogni persona?
La famiglia. Una famiglia che ti sostiene e che ti ama è, a mio giudizio, un bene prezioso. Questo è un tema che ho voluto affrontare di proposito nel mio romanzo, ribadendo più volte che gli uomini della Drago Rosso si considerano una grande famiglia e che quindi si amano come fratelli.

Il suo libro appartiene al genere avventuroso, dunque il ritmo è incalzante e cattura l’attenzione di tutti. Secondo lei qual è il segreto per farsi leggere?
Cercare di scrivere nella maniera più semplice possibile potrebbe essere un buon metodo per catturare l’attenzione di grandi e piccoli. Ovviamente non è detto che a tutti i lettori piacciano le storie d’avventura. Io punto principalmente ai ragazzi, che cerco di affascinare con uno stile ricco di dialoghi e con personaggi in cui possano in qualche modo rispecchiarsi.

Chi è Emanuela Ruggeri spoglia dalle vesti di scrittrice?
Mi sono laureata da poco in Letteratura e Linguistica italiana e vorrei proseguire gli studi con un corso di sceneggiatura. Scrivere è la mia vera passione, ma mi piace anche leggere, in particolar modo i romanzi d’avventura, quelli storici e quelli per ragazzi. Tra i miei autori preferiti ci sono J.K. Rowling, Tolkien, Bernard Cornwell e J.M. Barrie, che mi ha ispirata tanto per la stesura de La vendetta dei pirati. Mi piace andare al cinema a vedere film ricchi di effetti speciali e trascorrere le vacanze in montagna.

Ha altri lavori in cantiere?
Dopo La vendetta dei pirati, ho scritto un altro romanzo che mi piacerebbe far valutare da una casa editrice con la speranza che venga pubblicato. Attualmente sto lavorando ad una nuova storia, un romanzo rosa per ragazze. Da quando ho cominciato a scrivere, all’età di dieci anni, ho inventato tante storie, che più in là mi piacerebbe riscrivere, proprio come ho fatto con La vendetta dei pirati.

Qual è il messaggio principale che vorrebbe che i lettori carpissero dal suo libro?
Mi piacerebbe molto che i lettori si lasciassero coinvolgere dall’avventura di Mila Ligte e che cogliessero, attraverso le pagine, temi importanti quali l’amore, la famiglia e l’amicizia.

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist