Da me a me – Anthony Paglia

Ci sono storie che varcano non solo il confine della legalità, ma anche quello dell’etica. Non che di valori si può parlare al giorno d’oggi, però quando nella nostra vita non ci sono più limiti è come se fosse quasi inutile vivere perché tanto i nodi tornano al pettine con la coscienza. La storia del testo in oggetto, Da me a me, di Anthony Paglia non sembra essere proprio frutto di fantasia anche perché i temi trattati sono talmente scioccanti (ma reali) e a volte persino scandalizzanti che sembra quasi impossibile crederlo.
Due sono i personaggi principali, un sessantenne notaio e una ragazzina diciassettenne che soffre di anoressia. Un divario generazionale che però ha molto in comune: entrambi non hanno risolto il complesso di Edipo. Giulia viene affidata a Giacomo, dopo la morte del padre che è un suo caro amico. Di lei Giacomo dovrà occuparsi, cercare di farla guarire dopo una serie di tristi vicissitudini (tra cui un tentato suicidio). E incomincia una serie di dialoghi dove vengono fuori verità sconcertanti, tutte relative al passato di entrambi. Il loro confidarsi è una specie di cammino salvifico, come se l’ammettere determinate azioni potesse dare loro la possibilità di cancellarli. Ma non sarà cosi.

Avevo sempre pensato alla mia vita come a qualcosa di completamente vuoto, monotono e triste. Non ero stato capace di trovare degli affetti, avevo solo ricostruito – non per merito mio – una ricchezza materiale che più andavo avanti più si dimostrava inutile. Continuavo a vivacchiare, ad oscillare tra la scelta di farla finita e l’invenzione di tanti obiettivi effimeri, come il tentativo di diventare una persona colta, i viaggi, il lavoro, o tante altre stronzate che, passata la novità, mi riportavano sempre allo stesso punto: che ci sto a fare.

Due personalità che si incontrano, entrambe segnate da una sessualità deviata. Temi che vanno dalla pedofilia (Giulia ha rapporti sessuali con l’uomo che la introdurrà nel mondo della moda e che le chiederà sempre di dimagrire fino a farla diventare anoressica), al lesbismo (di Giulia con una sua amica), all’incesto (di Giacomo con sua madre quando ella perderà il lume della ragione) alla morte, naturale e provocata.
Il libro in questione è una concentrazione di temi forti, scatenanti diversi sentimenti che vanno dalla rabbia alla pietas.

Di testa papà tendeva alla separazione. Me dalla mamma, la casa dallo studio, il lavoro dalla vacanza, gli amici dai familiari, gli armadi con i vestiti estivi da quelli invernali, l’auto per fare la spesa da quella per andare al lavoro, addirittura tra gli impiegati di studio e i salariati dell’azienda agricola. Non riuscì mai a considerarmi un tutt’uno insieme alla mamma, come una vera famiglia. La comunicazione, il tono, il suo porgersi cambiava profondamente nel passare da lei a me. Mai cercò di parlarci insieme e di trovare un compromesso tra le esigenze della mamma e le mie. Le une e le altre venivano esaudite separatamente in segreto e spesso in aperta opposizione e contraddizione.

Una ennesima dimostrazione che alla base della formazione del carattere di una persona c’è la famiglia: fonte di benessere quando è sana, fonte di malessere quando cela disagi. E dove il guarire è affidato al destino, perché spesso gli eventi piovono a caso dal cielo e nessuno può farci niente.

 

Da me a me
Anthony Paglia
Narcissus.me, 2013
Pagine 140
Prezzo di copertina € 3,99

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist

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