Dentro l’Opus dei – Emanuela Provera

I numerari dell’Opus Dei: la caccia alle vocazioni, il distacco violento dalla famiglia, la manipolazione delle coscienze; forse è solo estremizzazione dell’eccessivo amore di e per Dio? Comunque stanno le cose, di mezzo, talvolta, pare ci sia un interesse integralista che non proprio si può definire ecclesiastico.

Emanuela Provera, cattolica, ha offerto la testimonianza personale in qualità di ex numeraria (operante dal 1986 al 2000) in un libro ispirato dal forum on line (privato) sull’argomento in questione.

Si parte dalla descrizione di cosa sia l’Opus Dei, ovvero la prelatura personale della chiesa cattolica, fondata dal sacerdote spagnolo Josemarìa Escrivà de Balaguer, nel 1928 a Madrid, col fine di contribuire alla salvezza delle anime, attraverso l’opus homini (il lavoro degli uomini). Ma non solo. Si viene a conoscenza di tristi e incredule realtà di come avvenga innanzi tutto il reclutamento. In sostanza: non è così come si vuole apparire.

Spesso le famiglie si vedono strappati i propri figli senza quasi possibilità di contrattacco: vengono scelti i ragazzi migliori, le eccellenze negli studi, con metodi di persuasione e probabile manipolazione. Anche perché, leggiamo, «per scegliere un pitabile, il fattore discriminante è l’inesperienza sessuale». Questo vuol dire che la “pesca” riguarda più i giovanissimi, più facile preda, secondo il principio che «il numerario è celibe per definizione», pertanto costoro potranno seguire il percorso senza possibilità di rivedere il proprio modo di vivere, abituandosi solo a quello dell’Opera.

Ciò che poi continua a meravigliare è l’attività di espropriazione dei beni per “generosità verso il prossimo”: il numerario si fa intestare i beni spettanti dalla famiglia per poi “donarli” a chi gestisce la cosiddetta milizia di Dio. E poi si elencano i canali del possibile reclutamento come asili nido, centri sportivi, residenze universitarie, scuole, dove tutto appare magnifico, invogliante, importante e fondamentale tanto da ricevere fondi persino dallo Stato; ma dove il lavoro continuo dei manipolati, a questo punto, non viene nemmeno retribuito in prospettiva del “donarsi”.

Si legge ovviamente anche dei documenti “non ufficiali” e occultati dalla chiesa, testimonianza di affari sconvenienti alle spalle di chi ancora oggi soffre per la perdita repentina dei figli di quei genitori che nessuno potrà mai risarcire anche solo per alleviare i danni morali subiti.

Mentre tutto ciò fa discutere, perché malgrado ogni cosa venga crudamente allo scoperto rimane titubanza nell’accogliere possibili contraddizioni che raccontano persino di suicidi dentro l’Opus Dei, è a questo punto pure faticoso accettare la canonizzazione di Escrivà nel 2002. Se quello che si scrive, si documenta, si racconta, è vero, possiamo davvero accettare un Santo di questo tipo?

Dentro l’Opus dei. Come funziona la milizia di Dio
Emanuela Provera
Chiarelettere, 2009
Pagine 228
Prezzo di copertina € 14,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist