Il profumo – Patrick Süskind
Nella Francia del XVIII secolo Jean-Baptiste Grenuille si distinse per genialità, immoralità ed estro. In quel tempo le strade delle città puzzavano atrocemente. E mentre ogni uomo possedeva il proprio odore naturale, Grenuille era, e si manteneva, inodore. L’uomo, con una simile caratteristica, presto sarebbe diventato il supremo re del regno degli odori. Questa è la linea di fondo narrata da Patrick Süskind nel fenomeno letterario e caso editoriale tra i più rilevanti.
Una narrazione intrisa di mistero e di orrore con piccole verità di fondo:
Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà. […] esso penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente, non c’è modo di opporvisi.
E questo Grenuille l’aveva ben compreso. Si cibava di odori, al punto di uccidere per appropriarsene. Il suo godimento trovava soddisfazione attraverso l’olfatto. Nel proprio universo interiore esistevano soltanto i profumi delle cose (non le cose in sé). E da uomo bruto, non ci si può stupire se l’essenza principe dei suoi piaceri a un certo punto colpì quello della pelle naturale di giovani fanciulle (solo quelle creature estremamente rare che ispirano l’amore: le sue vittime), e tra esse una più di tutte. Non bramava che la sua insostituibile fragranza.
E anche se sapeva che avrebbe dovuto pagare un prezzo terribilmente alto per il possesso di questo profumo e la sua perdita, tuttavia il possesso e la perdita gli sembravano più degni d’esser desiderati che non la secca rinuncia a entrambi.
Dominava gli odori Grenuille, e dominando essi avrebbe dominato il cuore
degli uomini: da uomo odiato sarebbe diventato un uomo amato. «E sapeva che
ciò era in suo potere. Poiché gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti
alla grandezza, davanti all’orrore, davanti alla bellezza, e turarsi le orecchie
davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo».
L’alchimia delle sue fragranze constava di una forza persuasiva che solo egli
era in grado di infondere e miscelare, era unica sua prerogativa, e con essa
avrebbe conquistato tutti. Ma come in ogni conquista anche qui non manca una
perdita. Solo che Grenuille non aveva perso qualcosa, semplicemente non l’aveva
mai avuta: pur detenendo tutti gli odori, e costruendo miscele sempre nuove, non
sentiva, né possedeva, il suo di odore. Una sofferenza che lo invaderà per tutta
l’esistenza.
Da apparente trionfatore, prima deprezzato e poi adulato, amato da tutti, si
trasformerà in un vinto, avendo perso la guerra più importante: quella
contro se stesso.
Il profumo
Patrick Süskind
Tea, 2007
Pagine 260
Prezzo di copertina € 10,00