Fantascienza, fantasy ed eros: i generi di Luca Rossi

Luca Rossi è uno scrittore che si cimenta da un po’ con la scrittura che ama molto. Tutto questo lo possiamo vedere dal successo che sta ottenendo con il suo libro Energie della Galassia.
Il suo è uno stile particolare che riesce a prendere il lettore fin dalle prime pagine. Fantascienza, fantasy ed eros sono i generi che Rossi predilige come possiamo capire dal suo libro.

Una frase delle tue opere a cui sei più legato?
Vi ringrazio molto per avermi concesso l’opportunità di questa intervista. D’impulso risponderei alla domanda con una frase tratta da uno dei miei ultimi brani. In apparenza sembrerebbe una normale frase d’amore. «Le labbra si toccano, le lacrime si confondono, le dita si perdono tra i capelli. I seni premono gli uni contro gli altri». In realtà, com’è mia abitudine, nascondo moltissimo dietro queste parole. Il bacio è tra due donne. Una delle due è una proiezione virtuale generata da un nanochip impiantato nel cervello dell’altra. Costei ha dovuto sacrificare l’amata, che in precedenza l’aveva salvata dalla tortura. Insomma, nulla è come sembra.

Il tuo genere e stile?
Fantascienza, fantasy, eros. Energie della Galassia, la mia prima raccolta di racconti, abbraccia questi tre generi, che a volte si confondono persino nello stesso racconto. Mi piacciono molto le proiezioni nel futuro, la fuga in avanti, l’esplorazione di mondi e dimensioni plausibili. E adoro i tuffi nel fantastico. Ma, attenzione, raramente la mia fantascienza è slegata dall’attualità. Spesso ci sono riflessioni sull’attualità o su temi universali. Allo stesso modo il mio fantasy è compenetrato di alcune teorie estreme. Compaiono il viaggio astrale, il rapporto con il divino, il viaggio nel tempo, tutti temi che in fondo sono appena al di là da ciò che conosciamo. L’eros è un collante fondamentale. Come non penso che possa essere escluso dalla nostra vita, allo stesso modo non può non far parte di una mia opera letteraria. Le energie della galassia sono le energie vitali.

Poche parole per raccontarci i tuoi libri?
Amo sprofondare nella scrittura, ma non sono particolarmente bravo a descrivere le mie opere. Preferisco farlo con i pareri dei lettori. In genere viene apprezzato il carattere innovativo e originale, i finali inaspettati, il misto di riflessioni, filosofia, azioni e sentimenti. Questo mi fa molto piacere, perché significa riuscire a trasmettere alcuni valori a cui tengo. Per ritrovarsi nel mondo dei miei racconti occorre fermarsi a guardare la realtà e immaginare che quello che ci circonda non è realmente ciò che crediamo. Forse l’universo è una nostra creazione o forse siamo all’interno di un gioco di realtà virtuale o magari in questo momento delle macchine intelligenti ci stanno studiando per valutare come meglio annientarci.

Il tuo scrittore preferito?
Premessa: leggo di tutto! Qualsiasi genere di qualsiasi epoca. Perciò mi auguro che la mia risposta non spaventi. Direi che il mio scrittore preferito è in realtà una triade di tre grandi nomi: Dante, Asimov e Foscolo. Il primo è immenso, il secondo rappresenta la fantascienza che più adoro, il terzo ha scritto la più bella opera di passione e sentimento che abbia mai letto.

La risposta del pubblico al tuo romanzo?
Un successo assolutamente inaspettato. Neppure nei miei sogni più arditi avrei mai pensato di ritrovarmi in classifica Amazon in compagnia dei grandi nomi della fantascienza. E ci sono da inizio 2013! Le recensioni sono ottime e la longevità dell’opera è sorprendente. Dal pubblico italiano non mi sarei sinceramente potuto aspettare di più. Ho appena pubblicato in inglese e mi auguro che un po’ della fortuna avuta qui da noi mi accompagni anche oltreoceano.

 

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice