La poesia di Federica Bianchi

Federica Bianchi è una poetessa che scrive fin dall’adolescenza e che tra il 2007 e il 2011 ha ricevuto molti riconoscimenti letterari sia per singoli testi sia per il libro Insolite emozioni. Ora lavora con le associazioni e istituzioni locali in occasione di eventi culturali e artistici coordinando il gruppo degli “Artisti della Valle del Cavaliere”, nato nel 2009 che ha lo scopo di far conoscere appunto vari artisti.

La scrittura cosa rappresenta per lei?
Scrivere per me non è mai stata una scelta. Scrivere è sempre stata un’esigenza, che forte si è imposta nella mia vita fin dall’adolescenza. È il mezzo attraverso il quale riesco a esprimere la parte di me che non ha spazi nella vita quotidiana. La penna scava nel profondo e trasforma in parole sensazioni e emozioni che la voce tende a soffocare. Scrivere è più facile, per me è il filo diretto con il cuore.

Quali sono state le prime opere?
Ho scritto quella che si può definire la mia prima poesia, intitolata Emozioni, a sedici anni. In quel periodo della vita ho scoperto che la penna mi permetteva di aprire una finestra su me stessa, nel mio mondo che si rivelava giorno dopo giorno sempre più ampio e profondo. Iniziava a germogliare il seme della poesia, ereditato dal nonno materno, di cui conservo gelosamente i numerosi manoscritti e dattiloscritti. Per molti anni ho tenuto le mie poesie ben chiuse nel cassetto, poi nel 2006 ho proposto alcuni testi a un poeta “professionista” e da lì è nato tutto: i concorsi letterari, il mio sito internet personale, i confronti e le collaborazioni con gli artisti. Nel 2008 ho sentito che era arrivato il momento di pubblicare. Ho raccolto tutte le poesie che ritenevo maggiormente condivisibili, scritte nell’arco di vent’anni di vita, e ho pubblicato Insolite emozioni (Aletti Editore). La seconda raccolta è nata dopo tre anni, nel 2011 e si chiama In controluce (Giovane Holden Edizioni).

Quali sono gli scrittori più amati?
Nella mia vita ho letto un po’ di tutto, non ho un genere letterario preferito. Di fatto però ammetto di aver letto molta più narrativa che poesia. L’esperienza più “illuminante” è stato l’incontro con gli scritti di Alessandro Baricco che ha costituito per me la svolta fondamentale. Nel mio modo di scrivere ha sradicato alcune “convinzioni scolastiche” convincendomi a tentare una scrittura meno canonica alla ricerca dell’impatto emotivo. Ho capito che si può scrivere più liberamente e dar vita a un proprio stile per raggiungere il fine poetico.

Una delle poesie a cui è più legata, o che rappresenta di più le sue emozioni?
Ogni poesia racconta un momento, un’emozione, un pensiero, una sensazione. Difficile scegliere quale possa rappresentare in modo più completo le mie emozioni. Crescendo e maturando cambia il modo di percepire la realtà e il sogno, il poeta è in continua evoluzione. C’è però una poesia a cui sono particolarmente affezionata, Chiave di violino (da In controluce), che mi ha ispirato una scultura, perché a sua volta è stata fonte di ispirazione per un pianista dimostrando l’efficacia espressiva dell’ispirazione “trasversale” tra varie forme d’arte.

Grazie a …?
Molte sono state le persone e le occasioni che hanno stimolato e aiutato il mio percorso letterario. Certamente l’esperienza più gratificante, diventata importante fonte di ispirazione continua, è quella iniziata nel 2009 con la nascita del gruppo degli “Artisti della Valle del Cavaliere”. Il gruppo è attivo con mostre e iniziative legate alla promozione della produzione artistica locale, che con forti motivazioni porta avanti un progetto culturale legato al territorio. Il confronto con artisti di diversa esperienza mi ha aperto la mente e indirizzato verso nuove forme di ispirazione e di introspezione.

Progetti futuri?
Nel mio percorso artistico-letterario non mi sono mai posta obiettivi ambiziosi. Forse è un difetto, come molti mi rimproverano. Ma se da un lato la mia personalità tende ad essere “sognatrice”, dall’altro presenta una forte tendenza alla “praticità”. Devo quotidianamente conciliare le mie passioni con la vita familiare e professionale. Mi piace però cogliere ogni opportunità culturale che la nostra zona possa offrire, per maturare il mio percorso letterario e artistico. Sto mettendo in cantiere la terza pubblicazione, ma non mi sono posta un termine preciso. All’ispirazione non si comanda!

 

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice