Luigi Brasili: narrativa, horror e avventura

Lo scrittore Luigi Brasili ha poco ha ricevuto il premio “Alberoandronico”: lo abbiamo conosciuto e ci ha parlato di quanto la scrittura nata da ragazzo ma riaffiorata con la maturità sia stata un passo importante e soddisfacente. Il suo genere è la saga, e a breve uscirà un nuovo romanzo.

Cosa rappresenta la scrittura per lei?
Ho cominciato a scrivere fin da piccolo filastrocche per poi crescere dal punto di vista della scrittura alle superiori. Con gli anni però a causa di impegni lavorativi l’ho coltivata poco, ma da dieci anni mi ci sono riavvicinato grazie a internet dove ho conosciuto un mondo di scrittori e siti letterari. Il primo concorso è stato di narrativa horror dove vinsi con un tautogramma.

Qualcosa sui suoi scritti?
È stato D verso la fine del 2003. Poi ho scritto il primo episodio di una saga, Figli della notte intitolato Il tempio dei sette. Nel 2009 è stata la volta del primo mio romanzo Lacrime di drago. È stata una grande emozione e soddisfazione vedere il mio romanzo nelle librerie. Tra le mie altre opere Il lupo e Il ritorno del lupo.

Uno scrittore a cui è più legato?
Ho iniziato a leggere fin da ragazzino i romanzi d’oltre oceano, ma di recente ho scoperto due autori che mi piacciono molto, Mccarthy e la Montero.

Le sue altre passioni?
Lo sport che ho praticato molto.

Tre aggettivi per descriversi?
Timido, accomodante e riflessivo.

Progetti futuri?
Il secondo episodio ad aprile della saga Stelle cadenti e inoltre vorrei ambientare una storia a Tivoli con protagonista un investigatore. Al momento, poi, è in uscita il mio nuovo romanzo C’era una volta il re, una storia per i ragazzi sulla musica e ambientata a Tivoli nel quartiere la Cittadella dove sono cresciuto.

Anche la poesia fa parte di lei, cosa rappresenta?
È l’esternazione immediata di uno stato d’animo, nelle poesia c’è il mio sfogo.

Il pubblico?
Risponde abbastanza bene, ma la risposta positiva del tutto è arrivata con Il Lupo.

Grazie a?
Ai miei genitori che nonostante le loro origini umili hanno fatto dei sacrifici per farmi studiare, poi alle persone che apprezzano le mie opere e poi ai miei editori che hanno creduto in me.

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice