A Genova il recital nel tempio Sambudu Vihara

È appena terminato l’evento Il giardino dei poeti quantici presso il tempio buddhista Sambudu Vihara, a Genova. La disponibilità, la bontà e la saggezza dei monaci del tempio, la perfetta acustica della sala di meditazione, l’affinità con il pubblico mi hanno profondamente ispirato e ho interpretato le poesie della mia raccolta più recente completamente libero dai pensieri e dalla forma della realtà, immerso nella pura vibrazione dalla luce. Durante la mia lettura, il monaco residente del tempio, venerabile Gnanatilaka, sorrideva. Prima e dopo l’evento abbiamo parlato di poesia, di pace e dei pappagallini verdi che vivono in libertà nei dintorni del tempio genovese. Il monaco Kusalananda si è messo a nostra completa disposizione perché potessimo leggere in un ambiente sereno, a nostro perfetto agio accanto alla scultura del Buddha, soffusamente illuminata. È una grande anima ed un pianista sensibile e virtuoso: dietro nostro invito, ha suonato alcuni brani di musica classica alla tastiera, con gli occhi chiusi.
Mentre interpretavo la mie poesie, i musicisti Francesco Macciò e Fabio Patronelli realizzavano delicate costruzioni di suono che vibravano in armonia con la mia voce: li ringrazio. Quando ho terminato il recital, i miei amici si sono succeduti alla lettura: Steed Gamero, mia sorella Daniela, Laura Campagnoli (a due voci abbiamo letto la poesia Una pietra di Steed Gamero) e altri bravi poeti di Genova. Ho letto anche la poesia La mia luce, opera di una giovane poetessa dello Sri Lanka che il venerabile Gnanatilaka mi ha presentato. Poesia che vola, lieve e viva come la fioritura di una giovane anima. La poesia continuava a manifestare il suo glorioso canto di unione universale anche quando siamo usciti dalla sala di meditazione e ci siamo riuniti in giardino – un giardino pieno di poeti, come nel mio libro! – per il tè.

 

Roberto Malini

Poeta, scrittore e sceneggiatore