La cena di Natale – Luca Bianchini

La cena di Natale è un libro di Luca Bianchini, scrittore e conduttore radiofonico di origini torinesi, che avevamo conosciuto e intervistato lo scorso anno. Si tratta del sequel di Io che amo solo te, ovvero il romanzo che solo pochi mesi fa ha scalato le classifiche dei libri più venduti in Italia. Tale opera, che presto diventerà un film diretto da Marco Ponti, narrava la storia di due fidanzati pugliesi, Chiara e Damiano, e delle loro famiglie “sui generis”, costituite da personaggi che incarnano il vero senso dell’”italianità” di cui è intrisa Polignano a Mare, dove la trama è ambientata. Visto il grande successo che hanno avuto questi personaggi, l’autore ha deciso di scrivere il continuo della storia. Quindi, chi si è divertito a leggere le avventure dei due giovani, divenuti nel frattempo marito e moglie, non può perdersi questo libro, ricco di avventure rocambolesche e risate assicurate.

È la vigilia di Natale e tutto può accadere, perché non è vero che si diventa tutti più buoni. In realtà, si è solo più isterici. Polignano a Mare, un comune in provincia di Bari, si sveglia sotto un’insolita coltre di neve che divide il paese in chi ha le gomme termiche e chi invece non le possiede, quasi fossero un vero e proprio “status symbol”. Ma la più sconvolta di tutti è Matilde, la quale riceve in regalo, quella stessa mattina, un anello di smeraldo dal marito don Mimì. Si tratta di un dono “riparatore”, poiché egli, da tempo, la trascura. La donna, nel tentativo di voler ostentare la sua posizione di moglie felice, decide di improvvisare un cenone nella sua grande casa, in cui è presente un albero di 4 metri e le luminarie risplendono sul tetto. In realtà, il suo obiettivo è sfidare la consuocera Ninella, il grande amore di gioventù del marito. Ninella non si tira di certo indietro, anche se, purtroppo, commette un errore nel farsi la tinta “biondo Kidman” che la renderà un po’ meno sicura di sé. Allo stesso tavolo, siederanno anche Nancy, diciassettenne che decide di perdere la verginità; Dora, una zia impicciona con tendenze “leghiste”; la coppia di sposi formata da Chiara e Damiano, che nascondono problemi legati alla procreazione; Orlando, il figlio gay, che ha dovuto scrivere a mano su pergamena ben undici menù, nella maniacale ricerca di quello ideale, nonostante questo porti soltanto ad un connubio fra tradizione e cafoneria. Ma la cosa più importante è che i due consuoceri siedano ancora una volta vicini.

Aveva di nuovo vent’anni. Tutte le cose imparate, tutti gli errori commessi, sembravano improvvisamente non servire a nulla. Voleva rivedere Mimì perché non avrebbe voluto più vederlo. Era quello l’amore, per Ninella: non ascoltare mai la testa ma solo la pancia.

Una prosa fresca, quella che accompagna il racconto di Bianchini. Egli ci regala una descrizione veritiera dell’essere umano, senza presunzione di giudizio. Vengono messe in luce le debolezze tipiche dell’uomo, con i suoi dubbi e le sue aspirazioni. La perfezione non esiste, è un dato di fatto, solo la forza dei sentimenti emerge e, nel bene e nel male, l’esistenza della famiglia.

Natale è un momento così esasperato che la scala delle emozioni sembra avere una gerarchia diversa. Come se tutti, in quel periodo, impazzissero un po’.

Luca Bianchini mette in scena uno spaccato della società moderna e, con ironia, si concentra su quella del Sud, indaffarata a preparare quello che è l’evento più importante dell’anno: il cenone della vigilia. Tradizioni più o meno sentite, in cui si scatenano dinamiche familiari che, in realtà, covano tutto l’anno.
Potrebbe essere il giusto libro da regalare a Natale.

 

La cena di Natale di Io che amo solo te
Luca Bianchini
Mondadori, 2013
Pagine 183
Prezzo di copertina € 12,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa