Una piccola libreria a Parigi – Nina George

Una piccola libreria a Parigi, dell’autrice tedesca Nina George (Sperling & Kupfer, 2014), è un romanzo tenerissimo che parla della perdita dell’amore, ma anche di vita, di buon cibo, di balli sensuali e di libri che curano l’anima.
Il cinquantenne libraio, Jean Perdu, possiede una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna e vende libri come fossero medicine, convinto che esista un libro adatto a curare ogni male.

Un libro è al tempo stesso medico e medicina. Formula una diagnosi ed è terapia. Associo il libro giusto a un determinato dolore: è così che vendo i libri.

Purtroppo però, egli non è ancora riuscito a trovare il “suo” libro, quello che potrebbe alleviargli il dolore per la perdita dell’amata Manon che, arrivata a Parigi dalla Provenza, lo aveva lasciato ventuno anni prima, con una lettera che lui non ha mai avuto il coraggio di aprire. Il libraio vive al civico 27 di Rue Montagnard, sotto gli occhi sempre vigili della portinaia Mme Rosalette che sa tutto di tutti. Sua vicina di casa è Catherine, la bella signora quarantacinquenne, tradita e abbandonata dal marito che Jean sente di dover aiutare. La frequentazione del giovanissimo autore di best seller Max Jordan, momentaneamente afflitto dal blocco dello scrittore, suscita in lui un sentimento di paternità che credeva ormai perduto. Perché Jean Perdu, dalla partenza di Manon, ha negato ogni forma di desiderio.

Si muoveva sempre sullo sfondo, come la stesura preparatoria di un dipinto, lasciando che in primo piano accadesse la vita.

Con la complicità di Catherine, l’uomo trova il coraggio di leggere la lettera di Manon, e scopre così che lei lo aveva abbandonato perché gravemente malata. In quel lontano 1992, nella casa in Provenza, aveva atteso invano il suo arrivo. Il forte senso di colpa di Jean Perdu, per non aver saputo cogliere quella richiesta di aiuto, lo induce a partire verso la Provenza, a bordo della sua libreria galleggiante, lungo i canali della Senna, alla ricerca di una nuova felicità. Conoscerà posti e persone che lo aiuteranno a fare luce sul passato, e a non avere più paura di amare.

È un racconto di speranza, quello che ha per protagonista questo affascinante libraio parigino. Un inno alla lettura, quale strumento di conoscenza, panacea contro tutti i mali e, da sempre, argomento di interessanti conversazioni.
Il linguaggio semplice e a tratti poetico di Nina George riesce a creare l’atmosfera dei paesaggi della Provenza che Jean e i suoi amici si trovano a visitare. Manon, la donna amata e perduta molti anni prima, è un personaggio complesso. La conosciamo attraverso le pagine di un diario che ha lasciato ai posteri, e dai ricordi del libraio. È una figura che ha amato la vita in ogni sua singola sfumatura e non si è fatta mancare nulla, nemmeno l’amore di due uomini: un marito e un amante. Nonostante il romanzo esalti la mancanza d’ipocrisia pur di raggiungere la felicità, questa è stata forse l’unica nota stridente, poco affine ai nostri costumi.

Anche se ci si perde, come è accaduto a Jean Perdu che, dopo Manon, ha vissuto una vita incolore, in questo libro passa il concetto che chi ci ama è sempre lì, pronto ad accoglierci, ad accettare i nostri errori, e a perdonarci, nonostante tutto.

 

 

Una piccola libreria a Parigi
Nina George
Sperling & Kupfer, 2014
Pagine 308
Prezzo di copertina € 16,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa