Sabrina Rondinelli: il dramma dello stalking in un libro

Femminicidio e stalking sono, purtroppo, all’ordine del giorno, ma solo di rado veniamo a conoscenza del dietro le quinte che portano ad agire chi ha deciso il pedinamento ossessivo. Nuove Pagine ha letto l’ultimo libro di Sabrina Rondinelli, Il contrario dell’amore, che racconta una storia di questo genere dall’inizio alla fine, senza saltare un passaggio, la cui protagonista è riuscita a farcela dopo un processo in tribunale. Abbiamo parlato con l’autrice, la quale ci ha rivelato che in prima persona ha subito la dinamica del pedinamento e che per questo ha deciso di trarne un libro.

Il suo romanzo è un dramma, come mai ha scelto il tema dello stalking?
Perché avendo vissuto il problema in prima persona, volevo dare la mia testimonianza.

Ci sono risvolti autobiografici?
La storia e i personaggi sono frutto di invenzione, ma certe dinamiche mi sono toccate in sorte.

Il Lui che perseguita Eva, perché lo fa così insistentemente?
Perché non riesce ad accettare la fine della loro relazione. Non può più “possedere” la sua preda.

Una donna, in questo caso, deve essere protetta, invece viene umiliata, e devastata psicologicamente. Secondo lei, per far sì che migliorino le cose nella nostra società cosa si dovrebbe fare?
In realtà, nel romanzo Eva viene aiutata da chi è deputato a farlo. Con i mezzi che oggi ci sono a disposizione. Pochi, certo.

Cosa pensa lei di Eva?
Le voglio molto bene.

Qual è il messaggio reale del libro, una volta finito di leggere?
Puoi trovare l’amore vero, solo se sai quello che stai cercando, se sai riconoscere i tuoi desideri più autentici.

Qual è invece il messaggio di Sabrina Rondinelli, in qualità di scrittrice, che vorrebbe lasciare ai suoi lettori?
Non so, non sono molto brava a lanciare messaggi. Spero che il libro possa emozionare.

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist