Lo sturangoscia – Davide Predosin e Carlo Sperduti

L’impressione che si ha leggendo Lo Sturangoscia di Davide Predosin e Carlo Sperduti è che, al di là di tutto, gli autori si siano divertiti a mettere nero su bianco questo testo dell’assurdo, pregno di “nonsense”.
L’opera, scritta a quattro mani da questi giovani autori, affatto estranei ad un tipo di letteratura surreale che include veri e propri esperimenti linguistici, prima di tutto ha rappresentato una sfida letteraria. Nella prefazione di Alessandro Sesto, si legge che i due scrittori si sono inviati numerose email, da cui, in sintesi, è scaturito il romanzo. Senza una trama precisa, si sono divertiti di volta in volta ad impressionare l’altro, con le più disparate fantasie. Tale corrispondenza, ha dato vita ad un carteggio immaginario tra personaggi “sui generis”, che, nell’estate del 1985, hanno vissuto delle vere e proprie avventure eroicomiche.

Si tratta di un romanzo epistolare, col quale gli autori hanno inteso coinvolgere il lettore, che non si rifà ad alcun genere letterario preciso.

Lo Sturangoscia non ha ascendenti o consanguinei letterari identificabili, e neppure una connotazione geografica o storica significativa. Potrebbe essere stato scritto quasi in ogni luogo e in ogni tempo. Insomma è un libro che non viene facilmente associato a nulla, salvo forse a una riuscita sbronza tra demoni di buon umore.

Lo “sturangoscia” è uno strumento ancora da perfezionare, ma che ha dell’incredibile. Il suo inventore Filottete Vasca, definito come un “gioviale alcolizzato”, è l’unico a saperlo usare in modo corretto. In pratica, tale oggetto è paragonato ad una sorta di pompa idraulica in grado di estirpare, se inserito nel “gargarozzo”, tutte quelle forme di ansia che portano l’essere umano a vivere la propria esistenza come fosse un disagio.
L’invenzione quindi è tanto prodigiosa, quanto pericolosa, perché, così come avviene nella vita reale, c’è sempre chi ne abusa oppure ne fa un errato utilizzo. La pena, per un eccessivo utilizzo, è la caduta in uno stato catatonico e, talvolta, la morte per noia.
Dopo il furto della sua prodigiosa invenzione, Filottete Vasca, minacciato da una misteriosa “Istituzione”, è costretto a fuggire.

Gentilissimo mentecatto, le scrivo innanzitutto per ricordarle il disprezzo che nutriamo nei suoi confronti. Destinato a una fulgida carriera, lei si ostina a gozzovigliare come se non dovesse prima o poi, come tutti, rendere conto al Creatore.

Filottete rimane in contatto epistolare col suo postino, Girolamo Mercuriale Trincavella, il quale cerca di essere il quanto più accomodante possibile.
Prendono così forma, sempre attraverso un asserragliato carteggio, personaggi improbabili, quanto decisamente fuori dall’ordinario. Fra questi, Demetrio del Cosmo, braccio destro di Girolamo Mercuriale Trincavella; i meteorologi dell’isola di Marion; Galisio Sangemini, figlio alcolizzato del magnate dell’acqua minerale Ottorino Sangemini; Camilla descritta da subito come una persona che ha cambiato sesso; gli enigmatici “cromoinvestigatori” che alternano le indagini ad improvvisi “colpi di fulmine”, con conseguenti dimissioni e allontanamento dall’incarico. E questo è solo per citarne alcuni.
L’epilogo è a sorpresa. I personaggi assumeranno “nuove vesti”, e l’opera seguirà un andamento che metterà in luce proprio quel lavoro affrontato da Predosin e Sperduti nel redigerla. Almeno qui, essi hanno seguito un principio di logica, secondo il quale, quando un autore scrive un libro, poi cerca subito un editore.

A parte i giochi di parole, di cui il libro è disseminato, il romanzo è ben scritto. I due autori si esprimono con proprietà di linguaggio, e il testo scorre.
Unico appunto, che forse si potrebbe fare, è che va bene ridere e appellarsi alla letteratura dell’assurdo, ma quando le insensatezze abbondano, la prosa può risultare ridondante e distogliere l’attenzione del lettore.
Libro consigliato a chi desidera leggere qualcosa di nuovo, ed è dotato di senso dell’umorismo.

 

Lo sturangoscia
Davide Predosin e Carlo Sperduti
Gorilla Sapiens, 2015
Pagine 112
Prezzo di copertina € 10,50

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa