Elementi per un’anomalia – Alessandro Di Blasi

Ho letto la raccolta poetica di Alessandro Di Blasi, dall’evocativo titolo Elementi per un’anomalia e dall’altrettanto indicativo sottotitolo Rapporti confidenziali da un mondo indecifrabile (Orablu edizioni, 2015). L’esperienza è stata interessante, di quelle che aprono un mondo “parallelo”, indefinito e senza tempo, quale palpitante universo in cui si consumano vicende di scrittori anonimi.
Attraverso un esperimento che passa per onde radio, – espediente utilizzato dall’autore per andare alla ricerca delle varie “testimonianze” riportate e allontanandosi dall’astronomia, disciplina non propriamente di poetica – si giunge in un universo nel quale complotti e tradimenti sono all’ordine del giorno, insieme a sconcertanti scenari di vita e di morte. Eppure, al di là di questo linguaggio volutamente provocatorio, si avverte un’esortazione dell’autore a differenziarsi dal sistema; il suo parlare d’amore con struggente malinconia induce ad intravedere una speranza, cogliendo spunto da verbi che egli utilizza con ricorrenza, quali ad esempio “sperando” e “aspettando”.
Gli argomenti sono attuali: parlano di network, di lavoro, di “cineserie” nel senso di imitazioni; così come di guerre mai vissute, oppure vissute fin troppo. Meccanismi ingovernabili  che portano ad anomalie evidenti, in cui il mondo appare talmente complesso da risultare indecifrabile. Restare umani diviene difficile, adesso come un tempo, quasi fosse un lento processo di alienazione che si compie puntuale. Persino la natura è ostile, perché riflette uno stato d’animo negativo. Ma, indagando a fondo, è possibile ritrovare se stessi?
Mi sono fatta allora una domanda, prima ancora di cercare di capire il messaggio dell’autore. Al di là dell’interpretazione personale, che ciascuno di noi trae dalla lettura di un’opera, il punto è cosa rimanga al lettore. Sicuramente componimenti che, nonostante i temi trattati, duri e talvolta da “cronaca nera”, mostrano una certa raffinatezza d’espressione e un sentimento di base. Ogni storia rappresenta un piccolo “microcosmo”, che basta a se stesso e si palesa. Potrebbero essere racconti brevi, scritti da uno o più autori, diversi fra loro per argomenti e stile, perché l’attenzione è posta sulla storia e non all’autore. Eclissarsi quindi, in favore di quello che si sta narrando, denota grandi doti di veridicità. “Sacrificarsi” per la propria “creatura” rimanda necessariamente al concetto che, di fatto, si hanno buone argomentazioni che devono emergere su tutto.

Dov’è la salvezza non lo/ saprai mai perché sei/ sprofondato nella strada/ che porta il nome di/ perdizione, un viaggio/ senza ritorno dentro/ ciò che serve, ciò/ che muore in fretta,/ dentro i legami/ super chimici le/ molecole/ slegate/ dai tendini./ C’è sempre l’alba/ che appare come una/ nuova vita all’indomani/ quando la città si risveglia e/ tu insonne vaghi…
[da Reiv]

Ritrovarsi negli scritti altrui potrebbe avverarsi, se fossimo disposti, almeno un poco, a cogliere quel senso di “leggerezza” che talvolta ispira la vita.
Anche l’autore lo ha notato, in più di un frangente, arrivando ad affermare:

 

Possiamo fare a meno/ dei poeti, uccideteli,/ dimenticateli e/ torturateli, se siete/ uno di loro.
[da Uccidete i poeti].

 

Elementi per un’anomalia
Alessandro Di Blasi
Orablu, 2015
Pagine 176
Prezzo di copertina € 9,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa