Domani tocca a te – Stefan Ahnhem

Se amate i thriller dei paesi scandinavi, quelli che ultimamente imperversano sovrani nelle nostre letture, vorrei segnalarvi Domani tocca a te, il romanzo d’esordio dello sceneggiatore di Stoccolma, classe 1966, Stefan Ahnhem. L’opera è uscita nell’aprile 2015, pubblicata dalla casa editrice Sperling & Kupfer nella collana Pandora, ed ha creato un nuovo personaggio: quel commissario Fabian Risk che diverrà protagonista di una serie a venire.
Almeno per il momento, Risk non ha minimamente il fascino di Harry Hole, star incontrastata dei tanti romanzi di Jo Nesbo, né quella fluidità di ragionamento che ha reso famosa la coppia Erika Falck e Patrik Hedstrom nelle avventure di Camilla Lackberg.
In questo primo episodio, la sua figura rimane un po’ ai margini, anche se si capisce subito che egli sia un fuoriclasse, abituato a sacrificare ogni cosa – anche la famiglia – per la buona riuscita delle indagini, agendo in solitaria e nell’immediato, infischiandosene della burocrazia.

Questo perché l’autore ha creato davvero una quantità impressionante di personaggi, quindi ha dovuto dare spazio a tutti. Senza contare il fatto che gli agenti impegnati a risolvere il complicatissimo caso, agiscono in “doppio cieco”, da due differenti Paesi: Svezia e Danimarca. A causa di un’antica rivalità mai sopita, le due fazioni cercano di mettersi i bastoni fra le ruote a vicenda, evitando di collaborare al fine di tirare acqua al proprio mulino. Se poi aggiungete anche gli interessi personali di qualche alto funzionario corrotto, che mira solo ai suoi scopi personali, il dado è tratto.
Fabian Risk si trasferisce, dalla caotica Stoccolma, a Helsingborg, il paese di provincia che lo ha visto crescere e che, in teoria, dovrebbe avere ritmi più tranquilli. Con lui, c’è la moglie Sonja, con la quale è in crisi da tempo, e i loro due figli. Matilda, ancora troppo piccola per comprendere ciò che sta succedendo alla sua famiglia, e l’adolescente Theodor, che non ha preso troppo bene il trasferimento e se ne sta chiuso in camera tutto il giorno ad ascoltare, a tutto volume, i brani di Marilyn Manson.

Risk dovrebbe essere ancora in ferie e aiutare la moglie col trasloco. Invece, i nuovi colleghi lo chiamano ad indagare su un efferato omicidio. La vittima è un suo ex compagno di scuola al quale sono state mozzate le mani. Accanto al cadavere è stata lasciata una vecchia foto dell’annuario di classe, dove il volto della vittima è stato cancellato da una croce. All’epoca, il morto era un bullo; un violento che dava schiaffi spesso e volentieri. Pochi giorni dopo, un altro ex compagno viene rinvenuto cadavere. Stavolta, sono i piedi ad essere stati mozzati. E due le croci sulla foto.

Era riuscito a trascorrere un’ora in quella casa. Un’ora soltanto e poi avevano suonato alla porta. Certo, capiva perché Tuvesson aveva deciso di contattare lui. A ben vedere non farlo poteva considerarsi una negligenza in servizio. Magari Fabian ricordava qualcosa che avrebbe potuto sveltire l’indagine e persino salvare qualche vita. Però quasi non aveva ricordi della scuola dell’obbligo e, a dirla tutta, non aveva nessuna voglia di riportare in vita quel periodo.

I morti si susseguono, e ben presto appare chiaro che l’intera classe 1966 sia in pericolo, così come lo stesso Fabian Risk. Il tempo scorre, e bisogna trovare il pazzo omicida, prima che compia altre uccisioni. Risk sente di non riuscire a muoversi come vorrebbe, poiché i suoi colleghi della task force sono abituati ad agire in gruppo e a rispettare le regole. Ma il mostro è là fuori, e la sua vendetta è spietata. Ed inizierà a colpire anche chi sta più a cuore al nostro commissario. Con la mente bisogna ritornare a quel lontano passato. La chiave di volta è tutta lì. Chi potrebbe avere un movente tale da sterminare l’intera classe?
Che dire di questo thriller? Che è lungo. 438 pagine; 111 capitoli più l’epilogo. Eppure si legge volentieri. La prosa è scorrevole, scevra di descrizioni inutili. Il fatto che l’autore sia uno sceneggiatore ha aiutato molto, poiché sembra di vedere un film.

Diviso in due parti, che potrebbero anche sussistere in modo indipendente, il romanzo segue un ritmo incalzante. Un crescendo di emozioni e di colpi di scena, che si concentrano alla fine. La storia prende un risvolto inaspettato, quasi non fosse più quella dell’inizio.
Il tema trattato è il bullismo, e gli effetti deleteri che esso possa avere su menti labili. Così come l’assenza dei genitori, quali figure di riferimento, impegnati solo ad occuparsi di se stessi, è un altro argomento affatto marginale. Ad ogni peccatore, sembra seguire la giusta punizione per il tipo di peccato, e bisogna dire che gli omicidi si susseguono a catena e a ritmo incessante. Penso di non avere mai letto un noir in cui avvengano così tanti omicidi.

Stefan Ahnhem possiede un modo originale di parlare della Svezia, che si discosta dagli altri autori suoi connazionali. I thriller dei paesi scandinavi solitamente descrivono un microcosmo chiuso, coperto dai ghiacci, in cui fa buio presto e dove il lettore si sente in un certo senso in trappola. Un setting claustrofobico, dove tutti si conoscono. Qui invece è piena estate, e l’ambiente non influisce minimamente sullo svolgimento dei fatti. Se non fosse perché i personaggi hanno nomi talvolta impronunciabili, sembrerebbe tranquillamente di trovarsi negli Stati Uniti.

L’intera azione è concentrata sui fatti. Le indagini sovrastano ogni cosa e hanno la priorità su quelle descrizioni a cui talvolta gli scrittori ricorrono, per mettere un po’ di pepe alla storia e, a mio parere, inutili e fuori luogo. Il vortice di personaggi impedisce di annoiarsi, e quindi non si ha bisogno di altri espedienti.
Talvolta, qualche piccolo particolare risulta inverosimile e lascia un po’ perplessi.
Non svelerò oltre, e lascerò il fatto nel vago, ma, per esempio, in una stanza completamente al buio, come ha fatto Risk a vedere se lo specchio, posto davanti alla bocca di un compagno, si appannava oppure no? Me lo sto ancora chiedendo, ma credo sia legittimo.

In conclusione, se amate il thriller, in particolare quello che viene dal Nord, Domani tocca a te merita la vostra attenzione. Anche solo per fare la conoscenza di questo nuovo commissario, e magari paragonarlo agli altri, sorti in questi ultimi anni.

 

Domani tocca a te
Stefan Ahnhem
Sperling & Kupfer, 2015
Pagine 438
Prezzo di copertina € 18,90

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa