I legami di sangue: intervista a Tiziana Sartorati
In questa intervista la scrittrice Tiziana Sartorati racconta dell’ultimo suo romanzo E sono tuo padre: un padre e una figlia che si rincontrano dopo anni.
Un titolo che lascia supporre una storia importante, una anticipazione?
Sembra che l’incontro avvenga per caso; in realtà Davide, il padre, ha deciso volontariamente di attendere la figlia, Elsa, per darle spiegazione del suo comportamento. Sente di doverle confessare che la ama, nonostante i fatti abbiano fatto credere ad Elsa esattamente il contrario. Inoltre rivelerà alla figlia particolari che lei non conosceva. Il tutto avviene in un luogo e in una situazione davvero particolare.
Che emozione hai provato nello scrivere il libro?
Mi sembrava di vivere in una dimensione irreale mentre le parole delineavano frasi, situazioni, personaggi e caratteri. Ho sofferto e alla fine, dopo aver consegnato il manoscritto all’editore, ho pianto perché ho avuto la sensazione di perdere una parte di me.
Una frase del romanzo a cui sei più legata?
«Che strana cosa è l’amore, sotto qualsiasi veste si presenti ci aiuta a crescere, è il cuore pulsante della vita, il fine unico e non fa alcuna differenza se lo si dona o lo si riceve, l’importante è non lasciarlo morire dentro di noi».
Cosa rappresenta la scrittura per te?
È una parte molto importante. Ho iniziato a scrivere tardi, da pochi anni; è la realizzazione del mio io.
Quando hai iniziato a scrivere?
Nel 2011 con la pubblicazione del primo libro di racconti dal titolo Emma e le altre.
Tre aggettivi per descriverti?
Tranquilla, determinata, insofferente