Diario di una ragazza del Sud – Miriam Ballerini e Lina Piccione

Una storia vera, di una ragazza che ha subito le percosse dal padre. Una storia di perdono, che malgrado tutto si è rivelato autentico. Una storia di una mentalità che ha soffocato i sogni di tante giovani. Il nuovo libro di Miriam Ballerini e Lina Piccione si intitola Diario di una ragazza del Sud, e racconta una biografia di una persona ancora esistente che ha voluto dare testimonianza di un passato non troppo lontano che per certi versi può risultare ancora radicato nell’entroterra dell’Italia meridionale.
La narrazione è ambientata in Calabria e parte dall’infanzia di Maria Sole, che a causa di un amore giudicato sbagliato dal padre (padrone) ha dovuto subire le pene dell’inferno. La gelosia nei confronti della figlia femmina è stata la “giustificazione” di tutti i mali impuniti.

A quei tempi, venire al mondo col marchio di donna, voleva dire essere una creatura che andava piegata all’obbedienza e il cui solo ruolo dovesse essere al servizio della famiglia. Le ragazze non studiavano. Si pensava che, per fare la moglie e la madre, studiare non servisse. Al contrario, i maschi erano quelli che avrebbero portato avanti il nome della famiglia.

Maria Sole è lo pseudonimo della protagonista del libro, che vive attualmente in un paese del Nord ormai da tanti anni, e che si è creata una sua famiglia poggiata sui principi dell’amore e dell’affetto. Ma che non ha dimenticato ovviamente la storia della sua infanzia, degli occhi di quel padre violento che trovava ogni pretesto utile per “suonargliele con la cintura dei pantaloni”. Maria Sole, oggi, ha ottenuto il suo riscatto sociale e si è creata il suo posto nel mondo, tutto sommato una parte della sua vita, la migliore, dove i sogni erano l’unico mezzo per evadere e dove le aspettative sono tutte state estinte, si è spenta tra le lacrime e il carcere delle mura domestiche.

Tornai al capezzale di mio padre. Quando lo vidi, non ritrovai in lui nulla dell’orco che era stato. Ormai era solo un vecchio che mi sorrideva, chiamandomi «Piccina mia».
Provai pietà e mai, mai una sola volta, sentimento di vendetta o odio. Al funerale sentii dei parenti ricordare la sua storia: sua madre era morta quando era piccolo, la matrigna aveva avuto delle strane attenzioni nei suoi confronti.

Il libro può sembrare scandaloso per certi versi, ricolmo di tanta ingiustizia perché oggi è strano sentire storie di tale portata, a meno che non siano provenienti dai paesi orientali dove la donna vale meno della costola dell’uomo. Eppure in uno spaccato della società dove tutti pensano a tirare fuori le proprie unghie per difendere l’indole libertina, può capitare di subire violenze non per forza fisiche, ma psicologiche, per esercitare uno strano potere nei confronti di chi si ha accanto, come vanto anche per gli altri, per dimostrare che si è più forti rendendo deboli il prossimo. Nel caso di Maria Sole, la forza però c’è stata, con il perdono è riuscita a liberarsi dalla ferite dell’infanzia per ricominciare a vivere. E diventare un esempio per tutti quelli che ancora sono relegati al limite dell’ignoranza.

 

Diario di una ragazza del Sud
Miriam Ballerini e Lina Piccione
Serel International, 2015
Pagine 124
Prezzo di copertina € 12,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist