Cercando Alaska – John Green

In questo libro avevo creato delle aspettative, purtroppo deluse. Ci ho trovato poco di letterario, e pure la trama mi è sembrata un po’ scontata. Si racconta di ragazzi, che lasciano il proprio nido familiare per frequentare il Culver Creek, un prestigioso liceo in Alabama. Si tratta di un posto per “autosvezzarsi”, dove succedono tante cose e bisogna cavarsela senza l’aiuto dei genitori, oltre a studiare. Scherzi, punizioni, amicizie, amori. Insomma, solite cose all’americana, già lette e già viste nei vari telefilm che hanno riempito i nostri schermi televisivi negli anni ‘90. Tutto, però, sembra girare attorno a una ragazza, di nome Alaska, di una intelligenza brillante a volte, e dai toni burberi e scontrosi altre. Alaska è una bella ragazza, amata da molti. Amata anche da Ciccio, il ragazzo che ha la famiglia del Mulino Bianco, a differenza degli altri suoi amici che nascondono i classici scheletri nell’armadio. Anche Alaska ha un passato da dimenticare, e all’improvviso, quando tutto sembra andare per il verso giusto, scompare per sempre. Da lì i tanti punti di domanda, e incomincia, da parte dei suoi amici, un non voler accettare l’avvenimento, tanto da voler investigare a tutti i costi per scoprire una verità.

Anche i momenti più divertenti, adesso, finivano in tristezza. Perché era proprio quando la vita sembrava tornata uguale a quando c’era lei che ci rendevamo conto di quanto era totalmente, completamente scomparsa.

Il testo è stato sempre presentato con una scrittura particolarmente empatica con i propri lettori, ciò purtroppo non l’ho verificato personalmente. L’ho trovato persino superficiale a tratti, dove i sentimenti vanno e vengono così come le parole che li compongono. Anche la ricerca di questa ragazza, descritta in maniera intelligente non ha poi in realtà i presupposti di tale privilegio, anche se “butta” qua e là delle citazioni di libri. Ciccio invece è quello delle ultime parole famose, attratto dalle biografie dei grandi che hanno contribuito alla storia, si tormenta, però, nel ricordo delle ultime parole di Alaska.

Quando gli adulti, con lo stupido sorriso di chi crede di saperla lunga, dicono: “I giovani si credono invincibili” non sanno quanto hanno ragione. La disperazione non fa per noi, perché niente può ferirci irreparabilmente. Ci crediamo invincibili perché lo siamo. Non possiamo nascere, e non possiamo morire. Come l’energia, possiamo solo cambiare forma, dimensioni, manifestazioni. Gli adulti, invecchiando, lo dimenticano. Hanno una gran paura di perdere, di fallire.

Un testo di genere young adult, forse troppo moderno, ma che lascia poco o nulla nel bagaglio culturale di chi intende leggerlo, tanto meno negli adolescenti che cercano sicurezza e valori stabili.

 

Cercando Alaska
John Green
Rizzoli, 2014
Pagine 324
Prezzo di copertina € 14,00

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist