I miei piccoli dispiaceri – Miriam Toews

È la storia di due sorelle, che vogliono trovare la strada per la libertà, quella raccontata nel testo di Miriam Toews I miei piccoli dispiaceri. Elfrieda vuola diventare una pianista, ma trova diversi ostacoli prima di realizzare il suo sogno, perché la musica viene vista come compagna del diavolo, e per una donna, cresciuta nella comunità mennonita (dove si vive di agricoltura, di povertà, senza sentirsi parte del mondo, quindi senza possibilità di riscatto) diventa ancor più difficile, perché dovrà sfidare la vita (e la morte) tante volte. Pur se bella, intelligente, ammaliante e femminile, è vincolata dalle sue fragilità interiori. Yolandi, la sorella minore che racconta la storia, è più stramba, vive con l’intento di trovare l’amore, a costo di passare da un letto a un altro. Lei è sempre stata la sorella più piccola, e anche la meno bella, la meno brava, la meno matta, però la più brava a scrivere. Lei scrive un romanzo, perché possiede la dote di saper osservare le persone, raccontare bellezza e miseria, e persino custodire segreti.

Stamattina ho sentito una bambina ridere, dice, una ragazzina venuta a trovare suo padre, ma non sapevo fosse una risata, ho pensato a un rumore di vetro infranto e mi sono presa la pancia tra le mani pensando oh no, ci siamo.

I temi di questo piccolo capolavoro sono tanti, ed è difficile focalizzarsi solo su uno. L’inizio e la fine del romanzo sembrano realizzati secondo un principio armonico, dove ogni cosa sembra stare al posto giusto, dove ogni pezzo sta in armonia con l’intero universo. Mentre nella trama (e in ciascun esistenza) non è così: l’autrice, che ha vissuto le difficoltà della realtà di provenienza, sembra soffrire con i suoi personaggi nel momento in cui racconta delle fragilità nate durante l’adolescenza ed esplose nella maturità. I personaggi hanno quasi tutti a che fare con la morte e con il suicidio: non sanno vivere, non sanno trovare il proprio posto nel mondo anche se qualcuno è diventato famoso per l’indole intellettiva superiore.

Aiutami a respirare Yoli, aiutami a non sentirmi come un personaggio dei quadri di Munch sempre colmi di disperazione e dalle tinte oscure.
Io so che il mio cosiddetto sogno di morte si avvererà per cui dovrei essere libera di andarmene. Non c’è niente da toccare con mano. Niente colombe dal cappello e niente in cui sperare.

Si racconta dell’amore, della famiglia e del dolore. Miriam Toews mette in croce il suo lettore, perché gli fa vivere, in maniera fortemente empatica, la tragicità di trovarsi un fratello o una sorella che non hanno alcun interesse nei confronti della vita. Innesca domande, dove le uniche soluzioni non saranno mai uguali per tutti. Un testo che non lascia indifferenti: per leggerlo bisogna essere emotivamente pronti, perché tutti abbiamo paura di morire, ma carico di sentimenti importanti, umorismo e drammi colorati di poesia, che pur parlando di morte, sono bramosi di vita.

 

I miei piccoli dispiaceri
Miriam Toews
Marcos y Marcos, 2015
Pagine 366
Prezzo di copertina € 18,00

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist