Sacralità – Giuseppe Cardella

Presentato dal Cav. Gianni Ianuale – Presidente dell’International Vesuvian Accademy  Association, Sacralità – Poesie e opere religiose di Giuseppe Cardella è una raccolta di poesie e immagini realizzata dallo stesso autore che, oltre ad avere il dono della vena poetica, ha la passione per la pittura.

Prima di parlare delle poesie, però, è bene fare un breve cenno sull’autore e sulle sue abilità naturali, in quanto a coloro che posseggono queste doti spesso viene detto “è un talento”, possiede o gode di una personalità carismatica, perché geniale e allo stesso tempo coinvolgente. Che significa essere carismatico? Giuseppe Cardella, parlandoci di Sacralità, vista in una prospettiva cristiana, mette in evidenza il suo carisma poetico, assume una dimensione che va al di là della sua predisposizione o delle sue qualità personali, non perché parla di tridimensionalità, ma per il dono di cui è portatore, ricevuto gratuitamente dall’Onnipotente perché egli possa metterlo a servizio della comunità allo stesso modo di come lo ha ricevuto, per il bene di tutti. Infatti, chi legge poesie è ormai assodato che riattiva dei meccanismi  di “rimemorazione”, inducendo il lettore a riflettere e a ripensare sul suo vissuto, in quanto la poesia non è solo una questione di stile. Giuseppe Cardella, oltre ad avvalersi della lingua madre, spesso si avvale del “vernacolo”, ove si intrecciano trame che vengono ripescate nella profondità delle tradizioni, riguardanti la sfera emotiva e cognitiva di un modo di presentare situazioni umane quotidiane, autoriflessione per chi scrive e aiuto per chi legge anche quando i versi confermano opinioni, immagini e tesi, prevedibili e dati per scontati, sia che riguardano il passato che  il presente ed anche il futuro.

Prima ca moru, serviti di mia,
dimmi chi pena a scuntari,
pi aggiustari ‘stu munnu,
e pin natri a tia putiri amari.

L’anima critica del “Rivilisi” (Riberese) “cu la so annacata”, direbbe: Oh Oh – “picchè irisinni unni persi li scarpi lu signuri”. Giuseppe Cardella tocca con le sue poesie i punti critici di ciò che vive oggi la società e lo fa con coraggio sia quando attacca i potenti della terra che quando si rivolge alla malvagità pronto a combatterla, ricorrendo al sacro, non si ferma, pur correndo rischi, egli sa che i suoi versi hanno le ali della mistica, pronti a volare in alto verso un lirismo, a volte facendolo apparire come “il prete della poesia”:

Comu si và d’avanti a Diu
a pigliari lu sacramentu.
Semu tutti piccatura, lu primu iu
‘nginocchiu di li piccati mi pentu.

Questo cultore di Pirandello canta e dipinge le sofferenze dell’uomo “si mori tutti li matini,  nun serbi cchiù prigari”, dipinge il suo mondo onirico per rivelarlo così come gli appare, omaggia Ribera, grande produttore di grano e un tempo anche di riso :

Nascono verdi per la speranza,
diventano dorate per la ricchezza.
A guardarle è una gioia,
si sfiorano, si baciano,
rivolte al cielo, si cibano,
del calore del sole.
[…] E’ ciò che Dio ha creato,
ora chicco,
ora spiga,
ora frumento dorato.

Quando le rime sono in lingua madre sembra che l’autore voglia far conoscere il tema fuori dai confini territoriali, usando invece Il vernacolo per rimanere  legato al territorio, specie quando attenziona   concetti che rivalutano le tradizioni popolari, oggi  sempre più in disuso fra i giovani. Qui lo sforzo di Cardella è grande quando chiede di preservare e tramandare il dialetto riberese non solo per l’idioma ma per lo stile, se  si pensa che il riberese anziché dire “vaffanculo” preferisce dire “va fatti monacu!”  Il Cardella forse pensa di dire ai suoi paesani che dimenticare il proprio dialetto significa  “muzzicarisi la lingua”.

‘Nta un pezzu di terra arsa
siminavu tecchia di simenza,
mi l’avia datu un beddu picciottu
cu la varba e li capiddi longni ricci.
Mi dissi: “Siminila!”
Chissa è simenza spiciali,
però, cci aviri cura, amuri
e tanta pacenza.

Quello di Cardella è un vernacolo tanto caro ai bisnonni, ai nonni ed anche ai padri, descrive tensioni e sofferenze che appartengono al mondo di oggi, poeticamente declamati con il linguaggio del mondo antico, semplice e amabile, indirizzato alle nuove generazioni e non solo, sembrano degli  “sms” inviati ad un’entità superiore: l’Onnipotente.

Sacralità. Poesie e opere  religiose
Giuseppe Cardella
Edizioni Drepanum, 2013
Pagine 39
Prezzo di copertina € 15,00

Franco Santangelo

Critico e Storico