Intervista a Vanessa Roggeri

In questa intervista presentiamo la scrittrice Vanessa Roggeri, una penna che sa emozionare molto. Determinata. Volitiva. Curiosa: così si descrive. Quello che colpisce di lei è il mistero, quell’ intrigo legato alla sua terra, la Sardegna.

Un romanzo che è piaciuto moltissimo al pubblico, quali sono i segreti per scrivere un’opera così emozionane?
È difficile dare la formula segreta di qualcosa che nasce spontaneamente dentro di te e che nemmeno tu puoi razionalizzare fino in fondo. Probabilmente alla base sta il fatto che la storia è maturata nel cuore e nella mente finché è sgorgata in modo dirompente sulla carta. Penso poi che sia fondamentale entrare in sintonia profonda con la storia che stai scrivendo e con i tuoi protagonisti, stabilire un collegamento con lo spirito del tuo libro, cercare di infondere in qualche maniera la vita nel piccolo mondo che stai creando.

La magia, il mistero, la Sardegna, quella nascosta a tutti: questo è il romanzo, come è nata l’idea di scriverlo?
Una decina d’anni fa, durante i miei studi universitari, sono rimasta così affascinata dalla Cagliari della Belle Époque che formulai un proposito: un giorno scriverò una storia che racconterà di una nobile famiglia di Cagliari agli inizi del ‘900 e sarà un tributo alla città in cui sono nata e cresciuta. In questa idea primigenia col tempo sono confluiti vari interessi, esperienze di vita, suggestioni che da sempre hanno catturato la mia fantasia. Così a poco a poco la trama ha preso forma e la figura di Nora si è delineata con nitidezza: il fiore di fulmine che segna il suo corpo, il fascino e mistero delle bidemortos, la rinascita e il percorso evolutivo alla ricerca di luce e amore, l’affermazione della verità ad ogni costo, anche a costo della vita.

Chi è Nora, ha qualcosa di lei?
Nora è una giovane donna molto coraggiosa, con una propria integrità morale e uno spiccato orgoglio. È forte, indipendente e racchiude in sé lo spirito della Sardegna e quell’ideale di femminilità a me caro.

Cosa rappresenta la scrittura per lei?
La via per esprimere me stessa e sentirmi libera. Una forma creativa che mi appaga e mi fa stare bene. La mia vocazione.

Tre aggettivi per descriversi?
Determinata. Volitiva. Curiosa.

Il rapporto con i suoi lettori come è?
È un rapporto quotidiano e molto diretto. Ogni giorno riescono a sorprendermi con messaggi originali e carichi di emozione. Danno un senso al mestiere di scrittore e nuova linfa alla mia determinazione nel voler fare sempre meglio.

Progetti futuri?
Sto lavorando al mio terzo libro.

Grazie a …?
Grazie a mia madre perché mi ha sempre spronato a non mollare e ad avere i piedi ben piantati in terra.

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice

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