Prendo il tuo corpo – Bianca Fasano

Dopo avere letto il romanzo della scrittrice Bianca Fasano Prendo il tuo corpo (Un corpo, un cervello), non si può poi tornare a guardare le quotidiane cose con l’occhio un po’ pigro di prima.
E questo sebbene i media oggi ci bombardino di notizie che mettono alla prova la nostra fede in realtà che ritenevamo certe, eredità dalla nostra infanzia; sebbene internet pulluli di pseudoscienziati pronti a guidarci attraverso arzigogolati sentieri, spinti dal desiderio di una comprensione olistica di ciò che ci circonda, per poi lasciarci tristemente spaesati davanti alla pagina di un sito che vorrebbe venderci la crema tachionica che ringiovanirà la nostra pelle; sebbene insomma oggi non faccia certo clamore la teoria alternativa e scioccante, ma ahimè se ne è fatto un commercio a volte venuto a noia.

Non rimaniamo indifferenti invece a questo scritto, e questo essenzialmente perché il libro è una storia, che non tocca la cognizione e non vuole convincere, ma tocca la nostra parte viscerale ed emotiva, ed in essa istilla le domande, i dubbi, domande e dubbi che, vissuti nella magia della narrazione diventano nostri così come non potrebbero se spiegati da una rivista scientifica.
Come se non bastasse il calore emotivo che ci coinvolge man mano che proseguiamo nello sfogliare le pagine, c’è da aggiungere che in un’era in cui la scienza si sforza di dimostrare come le colonie di batteri che vivono nel nostro corpo possano influenzare, attraverso una simbiosi sviluppatasi in milioni di anni, i nostri comportamenti, le proposte di riflessione del romanzo si calano alla perfezione in tematiche più che calde.

Cosicché, consci di non trovarci propriamente all’interno di un romanzo di pura fantascienza, viviamo con i personaggi tutto il loro percorso fino anche al loro capogiro nell’affacciarsi sull’abisso d’incertezza, siderale abisso, al quale arrivammo giocando ad essere Dio, e nel quale forse ritroviamo il nostro bisogno di un Dio. Un Dio nuovo, trasformato, dove le scritture vanno riscritte o meglio re-interpretate.
L’atavica domanda “Chi siamo?” Viene trasposta in “dove siamo?” nel senso di “quali sono i luoghi della nostra essenza?” è essa confinata in una materia? In uno spazio? Esiste davvero un’essenza (un’anima?) che possa essere messa in relazione ad un io? O anima e materia sono infine un continuo divenire per cui i pronomi cessano di avere un senso?  Non possiamo anche questa volta non ricordare che la scienza del nostro millennio si apre con uno slancio nuovo nella ricerca di una definizione di “coscienza”. Ormai superato “l’errore di Cartesio”, per citare il famoso neuroscienziato Antonio Damasio, ci chiediamo se sia essa contenuta in una complessa rete di neuroni, se si estenda all’organismo nel suo insieme, o addirittura, come vogliono gli esternalisti, anche a ciò che circonda il nostro corpo e lo plasma di memoria, o infine se sia contenuta in infinitesimi maccanismi raccoglitori delle informazioni prime, che determinano la nostra essenza e che, in forza di coerenze ed entanglement quantistici, determinano le “scelte” del mondo biologico dalla sintesi di proteine fino alla conseguenza macroscopica in termini di comportamento ed evoluzione.

Nel fluire delle nuove domande che s’inanellano attraverso intrighi e colpi di scena, c’è una costante forse? Potrebbe essere il desiderio di possesso e controllo di questa nostra essenza e di quella altrui, o potrebbe essere invece il sentimento dell’amore… O essi stessi non sono che l’indistinta emanazione di una gretta realtà dove materia si nutre di materia?

Lascio a voi la scelta della risposta una volta che avrete letto il libro. Solo un umile suggerimento: occhio alla Madre. Che essa sia una cellula trapiantata, un ricordo vago d’infanzia, un profumo che trascende materia e significato, occhio alla “Madre”.  

 

Prendo il tuo corpo
Bianca Fasano
Simplicissimus Book Farm
Pagine 205
Prezzo di copertina € 1,99

Bianca Fasano

Bianca Fasano, giornalista e scrittrice.