Se tu fossi neve – Eleonora Sottili

Cosa succede se si mettono insieme un popolarissimo e intraprendente ideatore di flash mob, un disegnatore seriale che a trent’anni rimane fulminato da un amore casuale, una ragazza alla ricerca di se stessa e appena uscita da una storia con due gemelli omozigoti, un’effervescente coppia omosessuale dedita agli esperimenti culinari e alla scrittura di libri gialli, e una dodicenne che per prepararsi al suo grande viaggio da esploratrice al Polo Sud mangia solo gallette, studia cartine geografiche e si allena immergendosi nella vasca da bagno tra i cubetti di ghiaccio del freezer?

Aggiungiamo come comparse una madre che abita in una città portuale, e che esplica il proprio amor filiale fornendo precise, puntuali, infallibili previsioni meteorologiche; un datore di lavoro piccato, decisamente in disappunto perché da un pezzetto l’adattatrice dei dialoghi per i doppiaggi dei Simpson sta inconsciamente trasferendo nel personaggio di Lisa la propria malinconia e la propria vena polemica; e una zia che lavora come chef in un ristorante francese e sogna un giorno di aprire un locale tutto suo dove possa andare a cena Robert De Niro…

Lo sfondo, naturalmente, è New York: una New York invernale, gremita, dinamica, suddivisa dal disegnatore folle in una Griglia composta di 2.028 isolati. Jason, così si chiama il ragazzo, è impegnato in un progetto, in un metodo di ricerca: disegnerà tutte le persone di New York, una per una, su appuntamento, incontrandole in uno a scelta degli 8.112 angoli di Manhattan, finché non incontrerà proprio lei, La Ragazza Col Cappello Da Fantino, quella che lo ha fatto perdutamente innamorare nonostante l’abbia vista soltanto una volta, per due minuti, e per di più di spalle, congelata durante un flash mob di Charlie Todd in Grand Central.

Nel frattempo Zadie, la piccola esploratrice, porta avanti con incrollabile determinazione la pianificazione del proprio viaggio al Polo Sud: si è comprata una bussola, un coltello da sopravvivenza, e rilegge le amate pagine dei diari di viaggio degli esploratori Amundsen, Scott e Shackleton.

La ragazza in fuga dai due fidanzati omozigoti, invece, Alice – che è poi la stessa ragazza che stava compromettendo la versione italiana dei Simpson –, arriva a New York dall’Italia per staccare la spina dalle preoccupazioni: scoprirà che la più grande di tutte la porta proprio dentro di sé, ma che forse, passato lo shock iniziale, può essere l’inizio di una vita nuova.

Cosa succede, dicevamo, se si mettono insieme tutte queste persone dentro New York, dando per appurato che sulla città sta per scatenarsi quella che i meteorologi hanno chiamato la Tempesta Perfetta, una perturbazione che sommergerà di neve ogni grattacielo e ogni strada, provocherà un blackout generale e trasformerà Central Park in una letale morsa di ghiaccio?

Succede Se tu fossi neve, edito da Giunti, il secondo romanzo di Eleonora Sottili, che riconferma con questa prova le possibilità della sua scrittura nitida, pulita, estremamente logica. Logica quanto sono surreali le situazioni descritte, sempre ancorate al reale e nello stesso tempo sempre in corsa verso uno svolgimento imprevisto nel nodo della trama, come se abitate e determinate da una bizzarra e cogente consequenzialità intrinseca. Un universo con leggi tutte sue, insomma, dove persino “le stelle sono tutte fuori posto”, ovvero “all’incontrario”, perché

il cielo stellato della Grand Central Station è stato dipinto alla rovescia. Qualcuno dice che s’è sbagliato il pittore, oppure che è come si vedrebbe da fuori, tipo il cielo dal punto di vista di Dio.

Con premesse del genere può succedere davvero di tutto, anche una battaglia illuminata dalle spade laser di Guerre Stellari nei sotterranei della metropolitana…

Strani dialoghi, mentalità un po’ aliene, un ricco ventaglio di documentazioni e aneddoti su esploratori, piloti aerospaziali, scienziati e operatori delle basi astronautiche del mondo, la descrizione degli eventi del tempo e delle mutazioni climatiche condotta con una precisione da bisturi, che pure riesce a trasmettere una sorta di latente sensualità, una sensualità delle cose, indagate, osservate, consumate, sognate.

Le persone in questo libro sembrano tanti piccoli autistici, contengono umanità e assurdità in parti uguali, e alla fine della storia, in realtà, non realizzano proprio niente di quel che avevano immaginato: Jason intreccia una storia con Alice, convinto che sia lei La Ragazza Col Cappello Da Fantino che cercava da ben due anni, con questo decretando inconsciamente il fallimento del suo ciclopico progetto e provando la totale casualità del suo amore; Zadie, dopo mesi di allenamenti, letture, regimi alimentari e progetti, perde l’orientamento e rischia di morire assiderata, e non al Polo Sud ma a Central Park, il luogo che aveva scelto per testare il proprio grado di preparazione alla missione vera e propria; Alice, che era partita non sapendo chi era né cosa voleva, sceglie la strada più rischiosa per lasciare la propria traccia nel mondo: mettere al mondo una bambina che potrebbe avere potenzialmente cinque padri “più o meno illegittimi”, ovvero i due gemelli omozigoti, Jason, e la coppia di omosessuali amici di Alice, felicissimi di poter aiutarla a crescere il figlio che loro non potrebbero mai procreare.

Il cerchio della vita si chiude su un finale propositivo, giocato sul rilancio, lasciando una sensazione indefinibile.
Un romanzo che fa sembrare il mondo più piccolo, perché lo stringe attorno a personaggi così simili che pare ci sia spazio solo per loro, ma anche più grande, perché comunica che a bordo, in fin dei conti, c’è spazio per tutti.

 

Se tu fossi neve
Eleonora Sottili
Giunti, ottobre 2015
Pagine 192
Prezzo di copertina € 14,00

Teodora Dominici

Articolista, collaboratrice editoriale free-lance e scrittrice in pectore

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