Silvia Zucca: una guida per i cuori infranti

Il libro Guida astrologica per cuori infranti ha e continua a ottenere un grande successo da parte del pubblico. È la stessa scrittrice Silvia Zucca a parlarne, vediamo cosa ci racconta in questa intervista.

Guida astrologica per cuori infranti, il suo primo romanzo che sta ottenendo molto successo, come è nata l’idea di scriverlo?
Sostanzialmente l’idea è nata facendo una riflessione sulle molteplici delusioni d’amore che hanno costellato la mia esistenza. Sembra una battuta, ma non lo è, per lo meno non del tutto. Quando il tuo cuore è messo a dura prova, quando le amiche non sanno più cosa dirti e tu a che santo votarti, c’è sempre qualcuno pronto a venirti incontro con l’astrologia: “Era un bastardo perché era un Capricorno!”… oppure un Pesci, un Gemelli… diciamo che qualsiasi segno va bene, ci si può lamentare con tutto lo zodiaco senza problemi. Allora, circa tre anni fa, avevo tra le mani un manualetto di astrologia, mi ricordo, ebbi l’idea di scrivere la storia di una ragazza che cercava di capirci qualcosa dell’amore tramite gli astri. Cosa che da semplice diventa sempre più complicata, se non impossibile… come racconto nel romanzo. Scrivere Guida astrologica per cuori infranti è stato divertentissimo, esaltante e anche un po’ catartico. Sdrammatizzare è sempre un buon metodo per affrontare i propri guai.

Chi è Alice e ha qualcosa di lei?
Per molti versi, Alice è simile a me. Lavora in televisione, dove anch’io ho lavorato diversi anni, per esempio, ma soprattutto ha un modo di parlare e di pensare che sono molto vicini al mio. Anche io, nella vita di tutti i giorni, sono una persona molto ironica. Alle volte insopportabilmente sarcastica, pure, con buona pace di chi mi sta vicino e mi deve sopportare. Pure con le gaffe di Alice ho una certa affinità, così come anche col suo quadro zodiacale… però non abbiamo la stessa vita, e cioè i fatti descritti nel romanzo sono di finzione.

Lei crede nelle stelle o nel  destino?
A volte, ma non del tutto. In questo non sono Alice. Credo che a tutti piaccia pensare che il destino abbia in serbo per noi qualcosa di bello, che i fatti della nostra vita si possano leggere in modo concatenato fino ad acquisire un senso. È per questo che ci piacciono i romanzi ed è per questo che leggiamo l’oroscopo. Per sentirci rassicurati. Ma io non ho mai pensato di scrivere un romanzo che inneggiasse a fidarsi dell’oroscopo e delle stelle, in realtà, anche se posso dire di essere una dei tantissimi italiani che lo leggono quasi ogni giorno.

La scrittura cos’è per lei?
Un lavoro serio! Scherzo, ma in effetti non più di tanto. Scrivere è davvero diventato un lavoro, e come tale una responsabilità. Naturalmente mi sento una privilegiata per poterlo fare, ma una privilegiata consapevole di doversi rimboccare le maniche, perché bisogna sempre migliorare. A parte questo, la scrittura è per me un modo bellissimo per continuare a giocare, per coltivare quella parte bambina che ancora c’è in me. E’ anche un’arte, l’arte di raccontare le storie che si hanno dentro, ed è un po’ come cucire quelle coperte patchwork con tanti disegni diversi, ma che messi insieme acquisiscono un senso nuovo e diverso.

Tre aggettivi per descriversi?
Ironica, imbranata e perfezionista.

Progetti futuri?
Sto affrontando il secondo libro, che è l’incubo di tutti gli scrittori. Il primo libro lo si scrive da soli, senza pressione alcuna e senza aspettative da parte di nessuno. Il secondo è il libro dei “forse” e dei “e se…”, dei “così non va…” e dei “ricomincio daccapo”. Però la storia che sto intrecciando ora, che è molto diversa da quella di Alice, raccontata in modo diverso anche, mi piace molto. Anzi, posso dirne di esserne già innamorata, pur senza sapere ancora tutto della trama e dei personaggi. E’ un po’ come quando vedi una persona e ti folgora: non sai ancora chi è, ma senti che c’è del grande potenziale tra voi due. E, come i grandi amori, quel potenziale ha bisogno di essere maneggiato con cura.

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice