Balla per me – Cristina Biolcati

Esiste l’aldilà? È possibile parlare da un’altra dimensione e ripercorrere la propria vita? Da pochi giorni è stato pubblicato su Amazon il nuovo lavoro della scrittrice Cristina Biolcati, Balla per me, un breve romanzo (o meglio, un racconto) che narra di un ragazzo che a soli 22 anni perde la vita a causa di un incidente stradale. Un giovane pieno di sogni, di speranze per il futuro, ma che malgrado la sua intensa voglia di vivere non è riuscito a fermare quello che il destino gli ha riserbato. Il libro, che è narrato in prima persona dal protagonista, Davide appunto, si presenta come una specie di monologo dove a raccontare la vicenda è solo lui da quando esattamente muore. E così ricorda i suoi amici, la sua Alice, di cui è fieramente innamorato, i suoi genitori e sua nonna Teresa, la donna forte e decisa che lo ha aiutato per gli studi della facoltà di Architettura.

Non che il tempo guarisca le ferite, questo assolutamente no. Usciamo da questo luogo comune, vi prego. Però le cura, le cicatrizza, e a lungo andare si impara a convivere, come con una menomazione. Il dolore è sempre lì e fa capolino in ogni momento. Ci spinge a ricordare, a rivivere momenti che fanno male. Ma con il trascorrere del tempo diventa più accettabile, come un vecchio nemico, un tempo tanto odiato, e ora tollerato per sfinimento.

Il testo, seppur breve, propone diversi spunti di riflessione, che rimandano al genere di romanzo di stile New Adult. In questo caso i temi trattati sono il bullismo, l’amicizia, gli affetti di genitori-figli ma anche tra fratelli e l’amore. Ma spontanea sorge una riflessione sulla morte e al vuoto che essa lascia specialmente quando si è giovani. Davide, mentre ripercorre la sua vita, si ritrova nel limbo, nella fase di passaggio dopo appena si muore, e narra episodi persino divertenti, di come quando è andato a Recanati con il suo amico Paolone, dove una serie di avventure quasi rocambolesche lo hanno in qualche modo reso allegro e contento. Lui per natura odia essere patetico, e con la sua morte vuole giocarsi bene questa carta per cercare di lasciarsi superare l’accaduto, anche se tragico. Gli dispiace lasciare la sua Alice, come anche la sua cara mamma che si ritrova a soffrire di agorafobia. E gli dispiace non farsi coccolare da sua nonna Teresa che per lui ha avuto sempre un debole.

Forse è tutta una tattica per addolcire la pillola e rendere la morte meno tragica. Per farti pensare che il trapasso non sia poi così netto ed irreversibile, all’inizio ti fanno credere che non ci sia tutta questa gran differenza con la vita, salvo disilluderti dopo poco, e farti sentire che le forze ti stanno abbandonando. Le orecchie sembrano piene di ovatta, il corpo molle, non si muove. Ecco, questa è davvero la morte, perdere tutte le energie come farebbe una pila che si scarica. Ma dov’è il cestino? Sì, perché ad un certo punto una pila si getta via, io invece sono ancora qui. Perché non capita niente?

Cristina Biolcati con uno stile molto semplice riesce a entrare nella vita del lettore, coinvolgendolo nella storia che racconta. La sua capacità di addolcire e rendere fruibile importanti temi, come quelli della solitudine o della poesia classica, non passa inosservata. Un testo dal finale inaspettato che lascia quella perplessità che comunque è fondamentale e utile per chi ancora ha la fortuna di vivere la propria esistenza.

Balla per me
Cristina Biolcati
Amazon, 2015
Pagine 32
Prezzo di copertina € 0,99

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist