Hania. Il Cavaliere di Luce – Silvana De Mari

La donna è la salvezza del mondo. La forza, l’audacia, il potere di vincere persino la solitudine e il male, che incombono inaspettati, sono gli ingredienti del primo libro della trilogia di Hania a firma di Silvana De Mari. Un fantasy per ragazzi dal sapore sanguigno per una “femmina” che sa usare la spada. Durante una notte particolare un Oscuro Signore decide di punire l’umanità concependo nel ventre di una donna un bambino che seminerà distruzione e dannazione. La donna prescelta è Haxen, principessa del Regno delle Sette Cime, figlia di re e di tradizione cavalleresca dove i valori dell’onestà e della giustizia erano alla base del vivere bene. Il nonno, potente mago del regno, muore esattamente nella notte del concepimento, e ha il tempo di presagire alla regina, madre di Haxen cosa accadrà: il bambino non appena nato dovrà essere ucciso per risparmiare il male a tutta l’umanità.

Persino in quel momento di dolore la mente del vecchio mago si distrasse a pensare come la stoltezza fosse una protezione dalla sofferenza, una specie di cuscino di piume che accoglieva il sonno degli sciocchi.

Haxen è stata cresciuta con i racconti del Cavaliere della Luce da parte del padre purtroppo ormai morto, quindi con i valori dell’onore e della giustizia che segneranno tutta la sua esistenza. Nel momento del parto nasce una bambina che dovrà subito essere uccisa. Ma Haxen ricordando un precetto del Cavaliere della Luce che le ribadiva spesso il padre –  «Quando sei con le spalle al muro, tra due scelte che sono ambedue una sconfitta, inventane una terza» – decide di non uccidere sua figlia e di portarla in un luogo lontano, e tentare di estinguere il male che porta dentro. Da questo momento inizia un lungo viaggio con una serie di avventure che metteranno a dura prova le due donne: Hania prova ribrezzo verso sua madre, Haxen non ha quell’istinto materno di amorevoli cure nei confronti della piccola, anche se rischia la sua vita pur di salvarla. Le parole che ricorrono spesso durante la lettura del libro sono “nausea, oca, scema, demente, stupida”… tutte rivolte verso Haxen, che un po’ infastidiscono la storia perché danno l’impressione di essere fuori luogo. Haxen non ha nulla da farla sembrare oca o gallina, è sola, senza un uomo e pensa solo a difendere e difendersi. Hania ripete continuamente di avere “nausea” per il cibo, per la madre e per la vita in genere, ma più che “nausea” forse è ribrezzo nei confronti del mondo…

Solo quando nessun giusto ci sarà più il mondo sarà perduto, quindi ognuno è colui che può fare la differenza. Proprio quando tutto sembra perduto, è allora che non dobbiamo rinunciare a batterci.

La seconda parte del libro è un crescendo di emozioni. In Hania convivono bene e male, e anche se quest’ultimo prevarica piano piano, grazie a degli eventi che la costringono quasi a fare delle buone azioni, diventa sempre più umana, e si intravedono spiragli di amore. Due donne coraggiose, che imparano a conoscere questo sentimento nuovo in fondo per entrambe, alla fine riescono a sconfiggere l’Oscuro Signore con l’unione dei loro affetti. Così da quel senso di solitudine che li infliggeva diventano unite e forti insieme.

 

Hania. Il Cavaliere di Luce
Silvana De Mari
Giunti, 2015
Pagine 250
Prezzo di copertina € 12,50

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist