La guerra di Piera – Silvestra Sorbera

Immaginate la storia di una donna che ha vissuto fuori dai canoni che la tradizione impone, e che, nella vita, ha sempre lottato strenuamente per non omologarsi. Che, arrivando a fare un bilancio di quello che è stato, si rende conto di aver rinunciato a tanto, avendo amato un uomo pavido e disonesto. Ma che, nonostante tutto, è felice dell’esistenza che ha condotto, delle sue scelte e non rinnega nulla. Perché il “motore immobile” che l’ha sempre indotta ad agire è stato l’amore e nient’altro.

In sintesi, questo è il breve racconto La guerra di Piera di Silvestra Sorbera, uscito nell’ottobre 2015 e pubblicato in formato digitale dalla casa editrice Lazy Book.
Nell’opera il lettore può ritrovare la storia della Sicilia degli anni Settanta, e di quella mentalità sicuramente chiusa e bigotta che, da sempre, ha limitato la libertà femminile.

Piera è sola e molto malata, e, da un letto d’ospedale dove sente giungere la fine, chiede che le venga concessa l’eutanasia. A suor Concetta, la religiosa che l’assiste e che intende consolarla, ella inizia a narrare la storia della sua vita. Di quando, quel 5 febbraio di tanti anni prima, alla festa di Sant’Agata a Catania, la giovane conosce Lino, di professione medico, che diventerà il solo e grande amore della sua vita. Ma lui è fidanzato e di lì a poco si sposerà, pur ricambiando i suoi sentimenti e dando inizio con lei ad una relazione clandestina.

Una vita passata ai margini, quella di Piera: rinnegata dalla sua stessa famiglia d’origine; allontanata in un primo momento da Lino che, pur di far carriera, sposa la figlia del Primario; al limite della decenza per i canoni dell’epoca e della rispettabilità della donna.

Piera è sempre stata l’amante di Lino, anche se ha desiderato emanciparsi, e adesso spera che possa esserci  per lei una fine dignitosa.

«Mi scusi Suor Concetta ma se il suo cane è malato, malato terminale, lei che fa? Non lo porta dal veterinario che, per farlo soffrire di meno, decide di ucciderlo, magari con una bella puntura letale? Come la chiamano? Ah sì, la morte dolce. E quel cane non è per caso una creatura di Dio, come me, come lei, come tutti questi uomini e queste donne in quest’ospedale? Cosa ho io di diverso da quel cane?»

Seppur con talune ingenuità di narrazione, La guerra di Piera è un breve e piacevole scritto in cui ciascuno di noi può riconoscersi. Al di là del tempo e del luogo, infatti, ognuno ha deluso le aspettative dei propri genitori, almeno una volta. Oppure ha affidato le redini all’uomo sbagliato.

Piera ha pagato il suo “errore” con la solitudine che l’ha divorata per una vita intera. Ma mi chiedo, quanti di noi avrebbero la sua stessa determinazione nel non volere rinnegare tutto? Per quanto sbagliata sia una scelta, è la nostra convinzione nei confronti di essa che ci fa sentire comunque sereni. Quello che frega, sono i ripensamenti, e Piera non ne ha.
Penso sia questo il punto di forza dello scritto, al quale si perdona un finale non proprio del tutto imprevedibile.

 

La guerra di Piera
Silvestra Sorbera
Lazy Book, 2015
Lunghezza stampa 21
Prezzo di copertina € 0,99

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa