Federica Pannocchia: un ponte per Anne Frank

Federica Pannocchia è una scrittrice, tra le diverse opere ha pubblicato Quando dal cielo cadevano le stelle, che racconta il tema dell’Olocausto. Da qualche tempo ha fondato una associazione, Un ponte per Anne Frank, che si occupa di ricordare gli avvenimenti in tempo nazista, ed è in contatto con il cugino di Anne Frank. Attraverso questa associazione porta nelle scuole testimonianze di chi è riuscito a scappare dal campo di concentramento e organizza una volta all’anno dei viaggi della memoria in questi territori per smuovere le coscienze. L’abbiamo incontrata.

Come mai il suo interesse per la Shoah?
Innanzitutto, grazie per avermi ospitato, è sicuramente un grande piacere per me. Il mio interesse per la Shoah è nato molto presto. Adoro scrivere, e allo stesso tempo leggere, e da bambina ho letto alcuni libri sul tema, incluso Il Diario di Anne Frank. E subito sono stata colpita e sconvolta da quanto è accaduto durante la Shoah. Perché così tante persone innocenti sono state uccise, private della dignità, della libertà e dell’identità senza avere nessuna colpa? Sono cresciuta con questa domanda nella testa, una domanda che naturalmente, ancora oggi, non trova risposta. Il mo interesse nella Shoah nasce anche perché, sfortunatamente, la discriminazione, le guerre, la persecuzione, le ingiustizie e l’indifferenza sono atteggiamenti che fanno ancora parte del nostro oggi. Quindi non parliamo di un tema che viveva solo nel passato, ma di un tema le cui conseguenze sono attuali. Penso sia importante non solo imparare dagli errori del passato, ma anche lottare per migliorare il mondo in cui viviamo.

Il suo libro, Quando dal cielo cadevano le stelle, racconta di una bambina ebrea che sarà deportata: cosa ha in comune con Anne Frank?
La protagonista del mio libro si chiama Lia, ha tredici anni ed è italiana. Il romanzo è ambientato nel 1943 e la situazione precipita quando, il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo, e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Sicuramente le due storie sono molto diverse, non solo di ambientazione, ma parlando dei vari eventi storici e basandoci sulle persone che sono intorno alle due ragazze. Inoltre, naturalmente, la storia di Anne Frank è vera, e lei ha vissuto sulla propria pelle tutto quanto ha riportato nei suoi scritti, mentre Lia è frutto della mia immaginazione. Ad ogni modo, penso ci sia una cosa che le accomuna: l’amore per la vita.
Anne Frank mi ha sempre colpito per i suoi messaggi positivi, per la sua forza e per come, con semplicità e purezza, nel suo Diario riesce a farci capire quanto sia bella la vita, quanto sia preziosa, e quanto lei desiderasse farne parte.
Allo stesso modo Lia, al contrario dei suoi famigliari, ha fiducia nella vita. Una delle sue frasi, infatti, è: «La vita è meravigliosa, non smettiamo mai di amarla».

A tal proposito ha fondato una associazione, di cosa si tratta esattamente?
La mia Associazione di volontariato prende il nome di Anne Frank. Si chiama Un ponte per Anne Frank ed è stata fondata con il pieno supporto di Buddy Elias (cugino di Anne Frank) e con il pieno supporto di fondazioni nazionali e internazionali nonché con collaborazioni con sopravvissuti e/o famigliari.

Ci prefiggiamo lo scopo di tenere viva la memoria di Anne Frank e del periodo in cui il nazionalsocialismo è stato al potere, avviando progetti e programmi non solo al servizio di un interesse umano e storico, ma dandogli anche un significato attuale. È nostro impegno dedicarci al mantenimento della libertà, dei diritti umani e di una società multiforme e democratica. Le nostre attività hanno l’obiettivo d’ispirare persone da tutta Italia a impegnarsi attivamente nella conservazione di questi beni. Abbiamo all’attivo numerosi programmi nelle scuole, per avvicinarci ai giovani, che sono il nostro futuro, viaggi culturali, mostre itineranti nonché progetti che incoraggiano a lottare per un mondo migliore. Permettiamo inoltre a scuole di poter ospitare un sopravvissuto – testimone della Shoah. Ci dedichiamo anche ai bambini attualmente bisognosi in Bielorussia, India e Siria. Proprio pochi giorni fa sono rientrati in Bielorussa un gruppo di bambini ospiti in Italia per un periodo di risanamento, e numerose sono state le famiglie che per avviare questo percorso di accoglienza si sono rivolte alla nostra Associazione.
Inoltre dal 1 al 18 dicembre grazie a una collaborazione con la Casa di Anne Frank e con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi abbiamo allestito al Centro Culturale Le Creste di Rosignano Solvay la mostra itinerante Anne Frank una storia attuale, che ha visto la partecipazione di oltre 800 persone tra studenti, docenti e gruppi. È stata un’esperienza bellissima e molto profonda. Partendo dalla storia di Anne Frank non solo abbiamo approfondito le conoscenze dei partecipanti sulla sua storia e quella della sua famiglia, ma anche sui vari avvenimenti storici, durante la seconda guerra mondiale, fino ad arrivare ai diritti umani oggi.

Inoltre, a breve, partiremo con un gruppo della nostra Associazione e numerosi sostenitori per il Viaggio della Memoria Destinazione Auschwitz – Io ricordo, in collaborazione con  l’Associazione Deina. Si tratta di un viaggio che almeno una volta nella vita tutti quanti dovrebbero fare.

Visiteremo Cracovia, il ghetto ebraico, la fabbrica di Schindler e, naturalmente, il campo di sterminio nazista Auschwitz-Birkenau. Il progetto è inoltre ricco di visite, incontri pre e post viaggio, di momenti di riflessione, di svago, di serate al cinema, in teatro e di una grande assemblea conclusiva.

Partiremo dal 4 al 10 febbraio 2016, in treno, e sicuramente ripeteremo quest’esperienza ogni anno. La possibilità di unirsi alla nostra Associazione è rivolta a tutti; studenti, docenti, gruppi e privati. Permettiamo a chiunque di poter vivere in prima persona il Viaggio della Memoria Destinazione Auschwitz – Io ricordo, e di poter vedere con i propri occhi quanto è stato.

Abbiamo all’attivo numerosi programmi e lascio il link diretto al sito ufficiale della nostra Associazione così da essere sempre aggiornati www.unponteperannefrank.org

E invito anche a mettere “mi piace” alla nostra pagina Facebook, grazie! http://www.facebook.com/unponteperannefrank

Secondo lei oggi cosa possiamo fare realmente per non dimenticare?
Credo che ci siano numerosi modi e opportunità per continuare a tenere viva la memoria. Non importa quanto è piccolo o grande un progetto, ognuno di esso è importante per non far cadere un velo di silenzio sul nostro passato.

Incontri nelle scuole con testimoni o sopravvissuti, mostre itineranti, Viaggi della Memoria, interventi, proiezioni, eventi live, conferenze. È fondamentale, inoltre, incoraggiare a non dimenticare non solo per il Giorno della Memoria, ma anche durante tutti gli altri giorni. Perché, come accennato prima, ancora oggi vediamo e ascoltiamo notizie che non vorremmo vedere o sentire, e anche se si tratta di altre vicende, la Storia in parte si sta ripetendo ed è nostro compito non solo imparare dagli errori del passato, ma fare la nostra parte.

Di seguito, con grande piacere, trascrivo alcune citazione lasciate da giovani studenti (14-17 anni) che hanno partecipato alla mostra documentaria Anne Frank una storia attuale e che, proprio grazie a quest’incontro, hanno imparato nuove cose. Questo per dimostrare quanto sia importante tenere viva la memoria.

Il mio pensiero di fronte a questi fatti tragici, essenzialmente è uno: continuare a ricordare, sempre e comunque, attraverso manifestazioni, lezioni e tutti gli altri tipi di comunicazione, per non scordare quanto può essere grande il male dell’uomo e non ricadere più negli errori del passato.

È giusto fare questi tipi di esperienze, per sensibilizzare l’anima, di chi non immagina minimamente l’orrore vissuto da innocenti. Per non dimenticare, è giusto ricordare. Sempre.

Questa mostra mi ha fatto capire a quanto l’essere umano può arrivare, e soprattutto a non perdere mai la speranza, siamo tutti uguali!!!

Questa mostra mi ha fatto capire quanta cattiveria esiste al mondo e soprattutto che non bisogna discriminare nessun. Pace e amore.

Questo incontro mi ha fatto pensare a quante discriminazioni sono presenti anche oggi. Per questo da oggi m’impegnerò, nel mio piccolo, affinché queste scompaiano.

Ho imparato che la vita è l’opportunità migliore che abbiamo perciò non dovremmo perder tempo giudicando gli altri.

Per leggere tutti i pensieri: http://www.unponteperannefrank.org/pensieri.html

Un libro che ha letto riguardo a questa tragedia e che le è rimasto impresso qual è? Perché?
Sicuramente sarà sempre Il Diario di Anne Frank. Non solo perché è stato il primo libro che ho letto su queste tematiche, ma perché attraverso gli scritti di Anne Frank si imparano moltissime cose, e ogni volta che inizio di nuovo la lettura è come intraprendere un nuovo viaggio. Perché Anne riesce a renderci protagonisti della Storia e a farci capire le varie sofferenze subite dagli ebrei, ma non solo; anche perché Anne è proprio una ragazzina comune, forse con una marcia in più. Nel suo Diario affronta numerosi argomenti: l’amore, l’amicizia, le paure, i sogni, i rapporti conflittuali con i suoi genitori, la sua ribellione, la voglia di crescere, l’amore per la vita…

Argomenti in cui tutti possono identificarsi. E leggere il suo Diario per me è sempre stato un po’ come leggere il diario di un’amica. Inoltre entrambe condividiamo la passione per la scrittura, e questo rende il tutto ancora più prezioso.

È per me dunque un grande onore non solo aver fondato l’Associazione dandole il nome di Anne Frank, ma anche aver conosciuto suo cugino Buddy Elias (di cui Anne scrive anche nel suo Diario naturalmente), una persona eccezionale, che mi è stato vicino sin dall’inizio con i suoi preziosi consigli e stupende parole.

«Associazione UN PONTE per ANNE FRANK: Voi ci rappresentate in Italia! Sono profondamente grato per le vostre iniziative in memoria di mia cugina Anne Frank, per aver deciso di fare qualcosa per migliorare il nostro mondo e per la vostra lotta contro ogni forma di discriminazione.» – Buddy Elias, 2014

Progetti futuri?
Sicuramente ho numerosi progetti che voglio ancora realizzare, perché il lavoro della nostra Associazione è ancora all’inizio mentre vogliamo essere sempre più d’impatto. Programmi mirati a tenere viva la memoria, a incoraggiare a migliorare il nostro mondo e ad aiutare bambini attualmente bisognosi.
Ho moltissime idee, che sicuramente sarà un grande onore condividere con ognuno di voi e con tutti i nostri sostenitori!

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist