Minoica – Ivano Mingotti

Quando la mitologia greca incontra la capacità di saperne argomentare in maniera accattivante, l’opera divulgativa che risulta è sempre suggestiva, poiché perde quell’aura di “lontananza” – sotto tutti i punti di vista – e diventa “moderna”. Quando poi il punto dolente è rappresentato da un amore impossibile fra uno schiavo e una principessa, il testo si rivela più che mai attuale.

Che ci si metta di mezzo la realtà oppure la fantasia, l’uomo affonda nei propri pregiudizi, e le gerarchie sociali rimangono un duro scoglio da superare, quasi se secoli e secoli non fossero mai passati. Il giovane autore lombardo Ivano Mingotti, giunto alla sua nona pubblicazione, ci presenta un romanzo dal titolo Minoica (Nulla die, 2016), ambientato ai tempi della cosiddetta civiltà omonima, ovvero quel nome dato alla cultura cretese dell’età del bronzo – collocabile in maniera approssimativa fra il 1700 a.C e il 1450 a.C –, in riferimento al mitologico re cretese Minosse.

L’opera inizia con un vero e proprio “colpo di fulmine” di cui riamane vittima Arianna, la figlia del re di Creta Minosse, nei confronti dello schiavo ateniese Teseo. Ai tempi, Creta era ancora agli albori della sua civiltà, ed era in guerra con Atene. Arianna è desiderosa di rendersi libera dalla forte personalità del padre, e di emanciparsi dalla figura “discutibile” della madre Pasifae, avvezza ai facili costumi e a Creta sulla bocca di tutti, per avere giaciuto in origine con un toro, e avere messo al mondo il famoso Minotauro. Mentre la mia prosa si adegua un po’ al linguaggio dell’epoca, ritorno su quel “in origine”, perché l’autore si discosta dalla leggenda originale e, per dare un senso di veridicità alla sua storia, fa sì che il Minotauro sia figlio di Pasifae e del fratello. Insomma, di un uomo, anziché di una bestia. Arianna riesce a sentirsi “leggera” solo quando si reca al porto, da dove vede giungere le navi che portano con sé i prigionieri ateniesi.

Inseguita, braccata, spinta: ecco come mi sento. Certo i grossi muri del palazzo non aiutano, con il loro apparire di guardie corpulente, pronte a saltarti addosso.

Quando la ragazza vede Teseo scendere da una nave, se ne innamora perdutamente. Da quel frangente, la sua vita non sarà più la stessa, poiché il padre Minosse non accetterà mai che la sua adorata figlia si leghi ad uno schiavo, e avrà in serbo per lei davvero una crudele sorpresa.
L’avventura proseguirà nelle segrete di Cnosso, importante centro della civiltà minoica, e toccherà tutti gli elementi della leggenda: dal labirinto al Minotauro; dalla lotta per la libertà fino alla perdita dell’amore.
Ivano Mingotti, in quest’opera, sconvolge quelli che sono gli episodi della mitologia, ed interpreta le situazioni a suo modo. Non discostandosi mai, però, da quello che la storia ci ha insegnato e rimanendo fedele ai personaggi. Egli narra in prima persona il punto di vista di Arianna, coi suoi desideri e le sue emozioni, tanto che a volte ci si dimentica che il narratore sia un uomo.

Teseo qui, con me, a sfiorarmi con l’altra sua mano, ad avvolgermi il fianco, il vestito leggero, la carne, e poi stringermi, d’impeto; un calore straordinario, abbracciarmi e rendermi luce, viva.

Le emozioni di Arianna e le sue sensazioni sono scandagliate ed analizzate nei minimi particolari, laddove forse le aspettative e le attese della ragazza si fanno più importanti di quelle che sono le azioni stesse. La prosa è incalzante e coinvolgente; la storia tenera e struggente.
Il fascino delle segrete, i significati profondi che si celano dietro al labirinto, la forza del sangue che sempre “chiama” ed è  più forte di ogni altra cosa: a nulla valgono tutti questi elementi.
Ci sono storie d’amore impossibili, destinate a fallire o a esistere solo nella mente. Forse perché l’uomo è un essere imperfetto che tiene di più alla sua autoconservazione; forse perché, in fondo, quelle dell’amore eterno e ricambiato sono davvero solo leggende.

Minoica
Ivano Mingotti
Nulla Die, gennaio 2016
Pagine 156
Prezzo di copertina € 15,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa