Adesso – Chiara Gamberale

Premetto che riconosco a Chiara Gamberale la capacità di scrivere bene, e che ho amato molto il suo Per dieci minuti (Feltrinelli, 2013). Speravo però che quel suo modo di esprimersi, continuando a far “rimbalzare” gli stessi termini dando loro l’effetto di un’eco, fosse occasionale. Mi spiego meglio. Queste ripetizioni; questi giochi di parole; questo lessico che cambia di posizione e dà significati diversi alla frase; queste elucubrazioni sulle quali si deve sempre riflettere, a lungo andare rendono il testo ridondante e stancano il lettore. In sintesi, l’opera rischia di far venire una forte emicrania, alla quale solo un confetto di Moment Act può porre rimedio.
Penserete voi: questo è lo stile dell’autrice, prendere o lasciare. E invece no. È proprio questo il punto. C’è una Chiara Gamberale che è maestra nel descrivere le scene e i dialoghi: evocativi al punto tale che sembra di viverli. “Leggera” nel dispiegarsi delle azioni, e piacevole. E poi, invece, ne riconosco un’altra che, come fosse un mosaico, “aggiunge” inopportuna pezzi di prosa davvero faticosa, e sinceramente non capisco il perché. È quest’ultima una Chiara Gamberale che rimugina su uno stesso concetto per un tempo infinito, in grado di rendere la lettura tutt’altro che spassosa.

In questo suo nuovo romanzo Adesso (Feltrinelli Editore, febbraio 2016), la pesantezza del “flusso di coscienza” del quale l’autrice si avvale per mettere in scena le fragilità dei personaggi, è al limite dal suscitare nel lettore una qualunque sorta di gesto apotropaico, al fine di scongiurarne la negatività. Perché così talentuosa, eppure così “petulante”? Mi verrebbe da chiedere.
Sono d’accordo che l’amore faccia paura – specie ad una certa età, quando pensi che tutto quello che di bello poteva accadere sia ormai alle spalle –, e che sia naturale porsi certi interrogativi. Sono sempre a favore di una certa introspezione, nello studio dei personaggi, ma è proprio la forma che contesto. Perché così pesante nel richiamare i concetti, tanto da far sperare in una tregua?
Quello che pensavamo ormai irraggiungibile, può invece accadere da un momento all’altro. Ovvero, ci innamoriamo e siamo consci che niente sarà più come prima. Come dice l’autrice, abbiamo la conferma che tra i sette miliardi di persone che popolano il mondo, quelle che amiamo sono davvero pochissime, rispetto a tutte le altre, e a quelle poche riusciamo a perdonare tutto.

Funziona così. Che arriviamo a un punto. Prima di quel punto, ne abbiamo la certezza assoluta: è già successo tutto. O almeno tutto quello per cui poteva avere un’ombra di senso ‘sta vita. Io? Tu. No no. Sì sì. Non sono pronto. Nessuno lo è.

Amare è di sicuro un’impresa, quella che vivono i protagonisti di questa storia, Lidia e Pietro. Trentasettenne di Roma lei,  cinquantenne di Milano lui, entrambi con un matrimonio fallito alle spalle, delusioni esistenziali e traumi infantili, evidentemente non risolti. S’incontrano e si amano, ma temono le conseguenze e il fatto di non potere essere compatibili. Oppure che per entrambi sia ormai troppo tardi.
Tutta l’opera è incentrata su quell’“adesso”, ovvero quell’occasione che si presenta e che dovremmo saper riconoscere nella vita, per evitare che diventi un’altra opportunità perduta, ad alimentare la lista dei nostri fallimenti.
Spero davvero di ritrovare presto una Chiara Gamberale con altre storie, con altri toni e idee nuove, che si allontanino un po’ dal filone già sfruttato in cui i personaggi devono fare qualcosa di imprevedibile per riprendersi da una delusione d’amore.
Sarà che forse non perdono quel ceffone finale, e non credo che un uomo che arriva alle mani possa essere speciale per una donna. Certo, come abbiamo detto, quando si ama si arriva a perdonare tutto, ma allora non sarebbe sempre quell’“accontentarsi” che la Gamberale aborre, e di cui ci ha messo in guardia scrivendo questo romanzo? Sarà per quello, ma a me i conti non tornano.

 

Adesso
Chiara Gamberale
Feltrinelli, febbraio 2016
Pagine 216
Prezzo di copertina € 16,00

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa