Villette – Charlotte Brontë

Villette è un romanzo ottocentesco, un classico che ancora emoziona e incanta tutti coloro che hanno una grande passione per la Letteratura inglese di quel periodo.
La protagonista è Lucy Snowe, una ragazza orfana, povera e molto riservata che ottiene un posto di lavoro come istitutrice in un collegio femminile. Questa opportunità la rende per la prima volta felice, ma appena arrivata a Villette non sarà facile ad adattarsi a tutto. In questo luogo Lucy viene molto ammirata dalla direttrice del collegio Madame Beck. Si sentirà molto legata anche al cugino di questa, il professor Paul Emanuel e proprio quando fra i due sta per nascere un sentimento profondo comparirà l’amico d’infanzia della donna che la getterà nei suoi dubbi e ricordi del suo passato.

L’indomani mattina mi alzai con coraggio rinnovato e spirito fresco: la debolezza fisica che snervava il mio giudizio era scomparsa, la mia mente sveglia e libera.

Questo romanzo fa luce sul carattere di chi è timido e spesso passa in secondo piano perché definito incapace. Lucy Snowe è una protagonista profondamente incompresa, sia dagli altri personaggi all’interno del racconto, sia persino dal lettore. La sua natura riservata, marcata da una serie di sfortune subite in giovane età, la relegano al tipico ruolo di chi sta ai margini, in questo caso della fidata “sorella” o dell’austera insegnante agli occhi del mondo, tanto che anche coloro che si dichiarano suoi intimi amici non sembrano comprendere la sua vera natura caratteriale.

E ora i tre anni sono trascorsi:la data del ritorno di M. Emanuel è fissata. Siamo in autunno; sarà con me prima scendano le nebbie di novembre.

Si notano diverse somiglianze con Jane Eyre, sia nell’improbabile coppia di amanti che nella fermezza delle convinzioni di Lucy, nel suo feroce desiderio di indipendenza nel sovrannaturale che si manifesta in misteriose apparizioni in oscure soffitte, per non parlare dei fantasmi del passato che tendono le loro lunghe ombre sul presente. L’atmosfera gotica anche qui è resa magistralmente, ma l’esecuzione è molto più complessa e matura, il suo intento è più quello di suggerire e nascondere che quello di gridare, la sua conclusione si rivela ambigua. Scritto in un periodo di grande emotività dovuta alla perdita dei suoi affetti più cari, Villette, pubblicato per la prima volta nel 1853 appare come l’opera più matura di Charlotte Brontë, dove il dolore è il principale protagonista che trafigge persino il lettore.

 

Villette
Charlotte Brontë
Fazi, 2013
Pagine 634
Prezzo di copertina € 14,90

 

Claudia Crocchianti

Giornalista pubblicista e scrittrice