Il magico potere del riordino – Marie Kondo

Ordinare la vita rende felici, questo è risaputo. Una casa pulita, uno spazio utilizzato bene, possono essere simultaneamente semplici gesti per guarire quel disordine interiore che abbiamo accumulato da anni. Marie Kondo, nota al pubblico per il suo lavoro di consulente domestica, con un metodo giapponese, dà lezioni su come riuscire a liberarsi del superfluo. Il suo libro, divenuto best seller mondiale, tradotto in diversi paesi, si intitola Il magico potere del riordino.

Non è un testo per sole casalinghe che amano gestire la casa, si tratta di un libro per tutti, forse per i disordinati cronici. Le parole ricorrenti in tutto il piccolo saggio sono “buttare” e “sacchi di immondizia”. Per l’autrice infatti si riordina buttando tutto ciò che non si utilizza. Sembra che le sia cara questa parola, tanto è vero che non dà consigli su come disfarsi del superfluo magari riciclando o donando, ma con lo step più semplice e pratico che riguarda la spazzatura. Solo dopo aver buttato tutto e aver reso lo spazio, prima occupato da cose inutili, libero possiamo fare chiarezza anche sulle nostre idee interiori. Solo dopo aver riordinato la nostra casa e reso armonioso tutto ciò che abbiamo donandogli vita possiamo ricominciare una nuova vita, perché quel superfluo diventa un grosso peso interiore che non ci permette di vivere con serenità e dare un taglio alle nostre negatività.

Un fondo di verità forse nel libro c’è, il metodo rimanda infatti a qualcosa di magico, perché la Kondo sottolinea che il riordino deve avvenire in un colpo solo, in quanto con la consapevolezza di pacchi di immondizia che andiamo a buttare psicologicamente ci liberiamo anche dalle tossine interiori. Il metodo di riordinare piano piano infatti non funziona, perché non dà la possibilità di resettare in modo netto.

Riordinando si mette in ordine il passato; di conseguenza, si prende coscienza di ciò che conta davvero nella nostra vita e di ciò che invece non serve; di ciò che bisogna fare e di ciò che invece bisogna lasciarsi alle spalle.

Ella è convinta che anche un abito può avere vita, come un paio di scarpe, che se accarezzati ci danno un luce diversa addosso. Quei vestiti non usati e rimasti in fondo ai cassetti non hanno luce, sono come dire “tristi”, tanto vale buttarli. Ma ci chiediamo: nella discarica prendono vita?

Se trattassimo tutti gli oggetti che usiamo quotidianamente nello stesso modo in cui gli atleti si prendono cura della loro attrezzatura, che si tratti di vestiti, della borsa, della penna o del computer, avremmo dei forti «alleati» su cui contare nella vita. Possedere le cose è un fatto naturale che si inserisce nella nostra quotidianità e non è imitato solo a momenti particolari.

Un testo che crea delle aspettative, ma che non è poi così illuminante come vuol fare credere il titolo. Alcuni spunti interessanti ci sono, riguardo all’armonia degli spazi che vanno utilizzati ad esempio, oppure ordinare per generi o organizzare cassetti e armadi. Ma non c’è nulla di rivoluzionario, specialmente in un’epoca di crisi, dove la parola “buttare” può essere “sacrilegio” e può scatenare reazioni anche negative. Naturalmente organizzare la propria casa, tenerla in ordine aiuta a vivere meglio, così come viverla secondo le nostre possibilità.

 

Il magico potere del riordino
Marie Kondo
Vallardi, ottobre 2014
Pagine 256
Prezzo di copertina € 13,90

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist