The Danish Girl – David Ebershoff

The Danish Girl dell’americano David Ebershoff (Giunti Editore, 2016) è il bestseller da cui è tratto il film omonimo attualmente nelle sale cinematografiche italiane. Per stessa ammissione dell’autore, l’opera è romanzata, sebbene si basi sulla storia vera di Lili Elbe, un’icona per la comunità transgender.
Nel 1930 la transessuale Lili, quale autentica pioniera, ha lasciato la vita che aveva con la moglie a Parigi per recarsi in Germania e sottoporsi ad una serie di interventi chirurgici di riassegnazione sessuale, sebbene ancora in via sperimentale, in una clinica di Dresda.
È la storia di un cambiamento; di un desiderio di poter essere finalmente se stessi, al di là delle convenzioni; di un’esigenza di assecondare la propria natura. Perché il danese Einar Wegener, pittore paesaggista di pregio, è sempre stato una donna intrappolata in un corpo maschile, per un beffardo scherzo della natura.

Era la prima volta che Einar si accorgeva di come capovolgeva il mondo vestendosi da Lili. Poteva dileguarsi infilandosi la camicetta col bordo di pizzo smerlato. Poteva sottrarsi alla società allacciandosi intorno al collo un filo di perle. Poteva pettinarsi i lunghi capelli morbidi intorno al viso e poi reclinare il capo come un’ansiosa adolescente.

Siamo a Copenhagen nel 1925, dove Einar si è trasferito dopo il matrimonio con la californiana Greta, anch’essa pittrice. Forse egli non avrebbe mai osato ammettere incertezze circa la sua sessualità, se la moglie ritrattista non lo avesse esortato a posare per lei in abiti femminili. È l’inizio di quello che a Greta sembra un gioco, ma che invece viene vissuto da Einar come un nuovo modo di palesarsi. Prenderà vita così un “personaggio” che si insinuerà nel ménage della coppia: la fragile e graziosa Lili, fatta passare in pubblico per la cugina del pittore.
Presto la “ragazza” farà delle apparizioni sempre più frequenti, e né Greta né Einar – che parlano di lei in terza persona come fosse un’amica di famiglia – potranno più farne a meno.

A Lili non dava fastidio il fatto di ricordare alcune cose e di averne dimenticate altre. Sapeva che la maggior parte della sua vita, la sua vita precedente, era come un libro che aveva letto da piccola: quella storia le era familiare eppure se n’era in parte dimenticata.

Einar scopre così di avere un’anima divisa in due, fra l’affetto che prova per la moglie, sua migliore amica e confidente, e la voglia di vivere e di essere finalmente felice nei panni di Lili, nome che in inglese significa “calla”.
L’opera è divisa in quattro parti, che dal 1925 al 1931 vedono Einar destreggiarsi fra incontri surreali con medici incompetenti. Fino a quando nella clinica di Dresda, nel 1931, il professor Bolk tenterà di operarlo per trasformarlo a tutti gli effetti in una donna.
La struggente storia d’amore fra Greta e Einar fa appello ad un sentimento di protezione, tant’è che la donna si prende cura di Lili nello stesso modo con cui si è sempre occupata del marito. A Lili va riconosciuto il coraggio di avere affrontato la transizione durante il matrimonio, a cavallo fra due guerre. I primi ritratti di Lili sono realizzati a olio proprio da Greta, attraverso i quali la pittrice riesce a raggiungere la fama. Lili è la sua musa ispiratrice: è seducente, ha uno sguardo enigmatico e ricco d’interpretazione.

David Ebershoff è riuscito a scrivere un romanzo che catapulta completamente il lettore nella storia, facendogli dimenticare quello che sta intorno. La sua prosa evocativa ed estremamente delicata è commovente. Il dramma che vive la moglie Greta, nell’assistere alla metamorfosi del marito che lo porterà ad allontanarsi da lei, si allarga e si pone in secondo piano. Quello che conta è Lili, questa creatura “diafana”, alla disperata ricerca della felicità.
Perché accettare Lili significa scavare nel profondo dell’essere umano e raggiungerne l’essenza. Una storia che si ripete all’infinito: chi vive un disagio trova mille espedienti per rivelarsi e chiedere aiuto. Basta sapere ascoltare ed essere lungimiranti. Come Greta, che ha saputo vedere Lili quando ancora non c’era. Ha saputo renderla possibile.

 

The Danish Girl
David Ebershoff
Giunti, febbraio 2016
Pagine 368
Prezzo di copertina € 18,00

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa