Un altro futuro – Luigi Milani

Un ritorno al passato per un futuro migliore. Questo forse è la linea di confine dell’ultimo lavoro fantascientifico del giornalista Luigi Milani, che torna nelle librerie con il suo inconfondibile stile fluido e con qualche picco distopico dal titolo Un altro futuro. Si compone di racconti brevi, alcuni dei quali hanno come protagonisti uomini con problemi di salute che non riescono a tenere testa alla vita quotidiana che li assilla. Se da un lato c’è l’impossibilità di farcela a causa di un destino nefasto, dall’altro quest’ultimo è come se si mettesse da parte per dare possibilità all’azione dell’uomo di riscattarsi. Di rado avviene. Milani, in questo suo ultimo lavoro fa descrizioni particolareggiate sull’ambiente, sulla natura, sulle foglie che cadono per esempio, che in situazioni particolari possono diventare un peso, o uno sfogo per qualcosa che va oltre l’apparenza. Milani è maestro del genere fantascienza, ma non trascura le tematiche attuali, come la separazione, la mancanza del lavoro e tutte le conseguenze che ne possono “umanamente” venire fuori.

Troppi i problemi che ancora assillavano l’apparato meccanico e tessutale. Pochi anni di attività erano sufficienti a usurare in modo irreversibile la struttura corporea. L’apparato scheletrico in bambù, ricoperto da masse muscolo-tessutali ricavate da innesti animali e vegetali altamente instabili, aveva una durata limitata. Per non parlare della struttura cerebrale: valvole termoioniche e circuiterie delicatissime, soggette all’influenza dei campi magnetici e delle variazioni climatiche.

La confusione mentale che può scaturire dalle storie raccontate dall’autore, il quale non inventa solamente, ma trae dal passato testimonianze di fonti (come quella del Conte di Cavour, o come quella di un noto professore universitario licenziato per aver “svelato” segreti importanti sull’antichità) per proiettare nel futuro un credo che potrebbe salvare la vita interiore di molti. Ma per un qualche volere del fato i suoi personaggi vengono presi di colpo da attacchi o di polmonite o di altre malattie: alla fine muoiono e lasciano il lettore dubbioso o curioso di quel non detto e lasciato intuire.

Quando gli scienziati, sulla base di previsioni purtroppo più che attendibili, per essere state verificate infinite volte dai più potenti super computer, hanno diffuso la ferale notizia della fine imminente dell’Umanità, il caos è dilagato senza freni nell’intero globo. Devastazioni, ruberie, omicidi sono presto divenuti la triste normalità. Sette religiose e movimenti apocalittici hanno avuto gioco facile nell’esortare milioni di uomini e donne disperati al pentimento, che, se non li salverà dalla morte che ormai viene data per inevitabile, preserverà almeno la loro anima.

Ma Milani conosce le debolezze dell’uomo, le racconta con la maschera della scienza, ma nello stesso tempo le mette a nudo, forse per esorcizzarle, e quando lui stesso si chiede “Che senso ha provare timore quando sai già di essere condannato, e con te tutti gli altri abitanti del pianeta Terra?” il lettore viene messo a dura prova, ma inizia a covare dentro si sé quella certezza che niente ancora è e deve essere perduto. Un altro futuro è quello che crea l’uomo, il futuro contaminato dagli errori scaturiti dalla smania di potere, che genera una razza umana diversa dalle stirpi del passato, ma accomunata dalla voglia di vincere sull’umanità stessa.

Un altro futuro
Luigi Milani
Scudo, 24 febbraio 2016
Pagine 122
Prezzo di copertina € 13,34

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist