La vita perfetta – Renée Knight

Nessuno può aver inventato quello che Catherine ha appena letto. Eppure eccolo lì, nero su bianco, sotto gli occhi di tutti. Pensava di averci messo una pietra sopra. Che fosse finita. Invece è tornato a galla. Nella sua camera da letto. Nella sua testa.

Ci vuole poco per distruggere una vita perfetta, anzi, pochissimo. A dire il vero basta un attimo, come iniziare a leggere un romanzo che ci è stato recapitato e non si sa nemmeno chi lo abbia scritto. Perché quel romanzo parla di noi: custodisce il nostro segreto più oscuro, quello che non abbiamo mai avuto il coraggio di confessare. Esso è lì a ricordarci che la vita perfetta non esiste, e che tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Qualcosa del nostro vissuto che pensavamo di avere ricacciato nei meandri della memoria, ma che invece non si è mai assopito. E dal buio emerge, come un lugubre spettro, pronto a rovinarci la vita. A grandi linee è di questo che parla La vita perfetta, il romanzo d’esordio dell’inglese Renée Knight (Piemme, 2016), un thriller psicologico divenuto vero e proprio caso editoriale, dal medesimo editore inglese de La ragazza del treno.

Quando la londinese Catherine Ravenscroft – bionda quarantacinquenne documentarista di successo –  sfoglia le pagine del romanzo Un perfetto sconosciuto, si rende subito conto che la storia parla di lei. Qualcuno è venuto a conoscenza di quel terribile segreto, vecchio di vent’anni, che la donna non ha mai confessato a nessuno, nemmeno all’amato marito Robert. Eppure, quel libro ora è lì, in casa sua, e lei non sa come ci sia arrivato, né chi si celi dietro allo pseudonimo che svetta in copertina.

Catherine ha un lavoro interessante, che le permette di viaggiare; un marito innamorato e un figlio, Nicholas, ormai venticinquenne ed indipendente. Una vita all’apparenza perfetta, quella di questa donna, eppure, quel passato che credeva ormai sepolto, è di nuovo lì, e potrebbe rovinare tutto.
La voce di Catherine, la cui storia si svolge soprattutto nel 2013 con alcuni flashback che la riportano al passato, si alterna a quella dell’anziano professore in pensione, Stephen Brigstocke, scrittore mancato. L’uomo trascorre le sue giornate in completa solitudine, nell’adorazione della moglie defunta Nancy e nel ricordo del figlio Jonathan.

Il ritrovamento nell’appartamento del ragazzo di un manoscritto, frutto dell’ingegno proprio di Nancy, aiuterà Stephen a far luce su un fatto accaduto in Spagna nella lontana estate del 1993, e gli consentirà di progettare la sua vendetta.
Fra i due protagonisti – Catherine e Stephen – si instaura una sorta di battaglia psicologica, che, allargandosi a macchia d’olio, finirà per travolgere gli altri membri della famiglia.

Renée Knight ha lavorato a lungo come documentarista per la Bbc, prima di dedicarsi alla scrittura, e penso che questo l’abbia aiutata nello strutturare una storia che, prima ancora che narrata, è “offerta” agli occhi, come fosse un film. Il ritmo è incalzante e ricco di colpi di scena, e induce a divorare la lettura, nel tentativo di scoprire di più sul mistero che avvolge la trama. La prosa è semplice e questo fa sì che nessuna parte sia appesantita o faccia calare la tensione.
La verità ha molte sfaccettature, così come la percezione che ne ha ciascuno di noi. Un romanzo che insegna a non fidarsi delle apparenze, ed esorta ad andare oltre.

La vita perfetta è un’ottima prova d’esordio per l’autrice; un thriller davvero ben riuscito, che pone la massima attenzione all’aspetto psicologico dei personaggi e alle dinamiche che si creano quando orrendi segreti vengono taciuti per troppo tempo.

 

La vita perfetta
Renée Knight
Piemme, 2016
Pagine 284
Prezzo di copertina € 19,50

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa