La vita segreta e la strana morte della signorina Milne – Andrew Nicoll

È basato su una storia vera, il secondo romanzo dello scozzese Andrew Nicoll, già autore nel 2012 del bestseller internazionale Non sarà mai inverno.
La vita segreta e la strana morte della signorina Milne (Sonzogno, 2016) è frutto di una meticolosa ricerca negli archivi della polizia e nei giornali dell’epoca – siamo nel 1912 – di un caso rimasto irrisolto, avvenuto in Scozia in un paese vicino a Dundee, che ha talmente scosso l’autore, da farne il soggetto per questa sua seconda fatica letteraria. La storia è rivista alla luce di un sapiente talento narrativo e condita con tocchi di humour britannico. Ingredienti che rendono questo romanzo un giallo avvincente, che tiene inchiodato il lettore dall’inizio alla fine.
Siamo a Broughty Ferry, un paese tranquillo sulla costa sud-orientale della Scozia, quando la routine degli abitanti viene scossa dal ritrovamento, in casa sua, del cadavere della signorina Milne, una matura zitella che vive da sola in una lussuosa villa. La donna, eccentrica e dedita ai viaggi, rappresenta un modello di rispettabilità, tanto che quando viene ritrovata in avanzato stato di decomposizione nell’atrio di casa, coi piedi legati e il cranio brutalmente fracassato, l’immagine pubblica inizia ad incrinarsi.

Erano le nove e venti del mattino. Jean Milne giaceva lì, distesa sul tappeto, con ciò che restava della testa puntato verso di me e i piedi nella direzione opposta. Chiunque avrebbe visto subito che alla poveretta ormai non avrebbe giovato alcun aiuto terreno.

Chi era davvero la signorina Milne? Chi può avere ucciso in maniera così sadica una donna tanto riservata? L’omicidio suscita una certa morbosità in tutto il Paese, tanto che la polizia si sente sotto pressione. Bisogna dare un colpevole all’opinione pubblica, anche a costo di trovarlo in fretta e attraverso procedure non proprio “ortodosse”.
Da Glasgow viene chiamato in supporto alle vigenti forze dell’ordine l’ispettore Trench, un esperto in casi difficili, che indaga coi più moderni ritrovati della scienza investigativa – sempre rispetto al periodo, s’intende. Trench affianca l’agente della polizia locale, il sergente Frazer, nonché io narrante della storia.

A mano a mano che i due poliziotti indagano, segreti impensabili emergono a proposito della signorina Milne, fino a giungere ad un finale davvero spiazzante.

La prosa dell’autore è scorrevole e molto evocativa. La descrizione meticolosa delle scene, fra l’altro mai pesante, è utile per mettere a fuoco, di volta in volta, tutti i tasselli del puzzle. La matassa viene dipanata in maniera egregia, tanto che al lettore non rimangono dubbi. Tutto viene spiegato e nulla è lasciato al caso.
Come nei grandi gialli di Agatha Christie – soprattutto quelli con protagonista Hercule Poirot – i continui flashback rimandano a parti di storia essenziali per capire la trama nella sua interezza.
Una storia avvincente, posta in un luogo isolato e che sa di solitudine; dove tutto grida a gran voce che l’essere umano sia, in realtà, difficile da conoscere e che niente di ciò che lo riguarda sia mai come sembra.
Per gli appassionati del genere, questo è un libro da non perdere, anche perché, come dice l’autore, rispecchia un fatto di cronaca.

Tutte le storie sono finzione, ma non sono completamente inventate. Tutti coloro che sono nominati in questa storia sono esistiti, e quasi tutti i luoghi menzionati esistono ancora oggi. Non ho inventato nulla, se non i dialoghi.

 

La vita segreta e la strana morte della signorina Milne
Andrew Nicoll
Sonzogno, febbraio 2016
Pagine 352
Prezzo di copertina € 17,50

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa