Vento dall’Est – Chiara Albertini

Vento dall’Est è il secondo romanzo di Chiara Albertini, che dopo Nel cuore di una donna torna a far parlare di sé scandagliando l’animo femminile. Uscito come autopubblicazione nel marzo 2016, è ambientato prima in Irlanda e poi a Londra, in un arco di tempo che va dal 1952 al 2015.
Tracy conosce Ben nel 1972, nel momento peggiore per un essere umano. La ragazza sta infatti cercando di togliersi la vita, ed è sul bordo di un’alta scogliera. Medita di farla finita  a causa delle troppe vicissitudini familiari, che l’hanno vista da sempre alle prese con un padre-padrone, e con la morte della madre, avvenuta a causa di un incidente domestico alquanto anomalo.

Non solo il giovane Ben le salva la vita, ma le fa conoscere anche l’amore e costruisce con lei una famiglia. Purtroppo però il destino ha altri piani e si accanisce contro questa coppia. Senza voler troppo svelare, potrei dire che anni dopo, nel 2015, ci troviamo alle prese con l’altro personaggio femminile del romanzo: la giovane Shannon. Anche lei in cerca di radici e col desiderio di mettere insieme i tasselli del puzzle riguardante la sua nascita. Un foglietto di carta con una filastrocca sarà la chiave per comprendere il nesso fra le due donne, Tracy e Shannon, ma è davvero giunto il momento di non rivelare più nulla a proposito della trama.
Filo conduttore della storia – e mi verrebbe da dire vero protagonista – è quel vento che dà il titolo al romanzo, e che l’autrice descrive così bene in ogni suo frangente.

I verdi fili d’erba le accarezzavano le gambe nude. Lei li sentiva. Sentiva sulla pelle il fresco della rugiada. E sentiva il vento. In quella folle, ostinata corsa, lo sentiva. Lo sentiva sul suo volto, lo sentiva insinuarsi fra i capelli, lo sentiva mentre con forza premeva sul suo corpo il sottile tessuto di cotone di quel vestito tanto amato. Un ricordo di sua madre. Ma soprattutto, lo sentiva dentro di lei. Correva sola, a perdifiato, in quell’ampia distesa verde. Andava incontro al vento. Al suo destino.

Quasi ci fosse un “flusso” a condurre le due distinte generazioni e da cui prendere forza; a seguire i loro spostamenti e soprattutto le loro scelte, come una sorta di “spirito guida”.
Continui salti temporali e scambi fra passato e presente costituiscono la struttura della storia. Sono particolari che si svelano a poco a poco; eventi del passato che avranno dei risvolti in un futuro prossimo.

Vento dall’Est è senza dubbio una storia suggestiva, dove ampio spazio viene dato all’introspezione dei personaggi. Le frasi sono brevi e la prosa è incalzante.
Consigliato a chi, fondamentalmente, è un romantico, e crede che tutto possa sempre risolversi. A chi sente dentro di sé quel “vento” che conduce lungo sentieri che non avrebbe mai creduto di poter percorrere. Audace ed assennato, a seconda del momento.

Immaginate il cielo. Immaginate il vento. Il vento può fare molto. Tanto. Può portare le nubi con sé, e oscurare un cielo sereno. Allo stesso modo, può spazzarle via, e rasserenarlo.

Questo ce lo dice Chiara Albertini. In sintesi, è il suo messaggio di fondo.

 

Vento dall’Est
Chiara Albertini
Self, 29 febbraio 2016
Pagine 150
Prezzo di copertina € 3,49

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa