Non avrete il mio odio – Antoine Leiris

Fra chi era andato a godersi soltanto un po’ di musica al Bataclan di Parigi, in quel venerdì sera di novembre del 2015, e non ha più fatto ritorno, c’è anche Hélène. Giovane moglie del giornalista francese Antoine Leiris, e madre di Melvil, un bimbo di diciassette mesi.
Non avrete il mio odio è il diario di un dolore, di una sofferenza indicibile. La cronaca concitata di quelle ore, quei giorni, che sono susseguiti all’annuncio dell’attentato e che, dopo una ricerca spasmodica, hanno prodotto l’amaro risultato: Hélène è fra le vittime.

Hélène, che come già aveva fatto in passato, era uscita tutta elegante, salutandolo davanti alla tv col loro bambino da accudire, quella sera non sarebbe tornata a casa. E nemmeno la sera successiva, né quella dopo ancora. Lasciando un vuoto incolmabile, in una famiglia che senza di lei avrebbe dovuto riorganizzare tutto.
Sono parole struggenti quelle che, in poche pagine, l’autore dedica alla moglie. Velatamente, egli lascia un messaggio anche agli attentatori, del tutto indegni di essere compresi nel progetto di scrivere qualcosa in memoria di lei. «Non avrete il mio odio» diventa allora un grido, che si espande e si diffonde, fino a diventare universale. Il rancore porta a distruggersi, e non ne ha di certo bisogno questo padre, che invece deve essere presente per il figlio. Per essere sempre lì a ricordargli chi era sua madre, perché, se è vero che i ricordi si formano nei bambini a partire dal terzo anno di età, lei vivrà per sempre nelle parole del marito. Quel bimbo, che tutte le mamme dell’asilo fanno a turno per non far sentire trascurato, potrà godere dell’amore incondizionato del padre, risoluto nel voler dare inizio ad una nuova vita a due.

Eppure, in questa storia, tutto parla di Hélène. Perché, citando Raymond Carver, non c’è bisogno di parlare d’amore, per parlare d’amore. Senza essere né languido o melenso, l’autore riesce a penetrare nel profondo, e a commuovere il lettore.
Non avrete il mio odio è una bellissima lettera d’amore, scritta ad una donna fortunata, nonostante la fine tremenda. Incontrare la ferocia di gente ottusa è stata una casualità, che fa male. La vita però continua, ed è un bene troppo prezioso per lasciarsi corrodere dall’odio.
Questo è quello che Antoine Leiris vuole dire a suo figlio, e a tutti i piccoli Melvil che un giorno cresceranno. Che le bestie rimangano pure negli anfratti della loro solitudine, persi nei loro deliri. E a chi riesce ad amare, vada invece sempre e solo tanta vita.

Siamo in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo tornare da Melvil che si sveglia dal sonnellino. Ha soltanto diciassette mesi, farà merenda come ogni giorno, e per tutta la vita questo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero. No, non avrete nemmeno il suo odio.

 

Non avrete il mio odio
Antoine Leiris
Corbaccio, aprile 2016
Pagine 122
Prezzo di copertina € 8,50

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa