La mia sosta perfetta – Diego

Sosta. Fermata. Come quella del treno. È lì che inizia la storia. Mattia e Sara rompono l’imbarazzante silenzio che si crea dopo che i loro sguardi si erano coraggiosamente incrociati. Poche battute per suscitare la curiosità l’uno dell’altro e subito il desiderio di continuare a parlare fuori, a incontrarsi. È la storia di un’amicizia che nasce dal profumo di un’affinità. Un’attrazione di anime. Perché ci sono sguardi che emozionano e sanno smuovere. Ma ciò che muove è sempre un’attrazione. Sono i legami, quelli veri.
Dall’incontro un gioco: quello di tracciare una scaletta di argomenti per affrontarne uno insieme, ogni giorno, senza maschere o finzione alcuna. Ancora non sanno che grazie a quest’idea banale quanto originale compiranno un viaggio non solo nell’altro ma con l’altro in se stessi, nel proprio vissuto quotidiano e troveranno la forza di affrontare paure latenti e ferite ancora sanguinanti.

Siamo intrappolati in blocchi di marmo e quello che siamo realmente è nascosto là dentro, sepolto sotto strati di esperienze da vivere, di strade da sbagliare, di emozioni da provare. E queste esperienze, queste strade e le persone che incontriamo hanno in mano un martello e ogni volta che ci schiantiamo contro la vita, boom, ci danno un colpo e un piccolo pezzo di marmo cade e noi riusciamo a vedere un po’ meglio quello che c’è sotto. Ci sentiamo diversi da prima, ma in realtà siamo solo un passo più vicini a scoprire chi siamo. A volte il martello si abbatte con un colpo violento che pensiamo verrà giù tutto, altre volte ci modella con una carezza, ma quello che conta è scavare, capire quale linea seguirà la rottura, quale bellissima forma è intrappolata nel blocco.

La mia sosta perfetta è un racconto di 2 giovani vite che si affacciano al mondo adulto con la sensibilità e la speranza di chi vuole costruire sogni. Mattia e Sara si raccontano attraverso la voce del protagonista che redige il diario di bordo di quest’esperienza ampliandone lo spessore e la direzione, talvolta in verticale, talvolta in orizzontale. Non si limita a raccontare episodi ma lascia spazio a lunghe riflessioni personali su quanto accade intorno a lui. E colpisce la franchezza e la vita che trasuda da ogni parola. Vita reale, con dei risvolti spesso scontati e già letti, ma autentici. Le parole sembra di sentirle addosso, ed è inevitabile riconoscersi in quegli stati d’animo, perché i pensieri e le emozioni sanno di quotidiano. L’autore sembra chiedere di essere ascoltato, senza aspettative. È il racconto di un amico che si confida con fiducia al lettore, a chi ha la pazienza di leggere una storia non particolarmente articolata o entusiasmante ma nella sua disarmante semplicità, emozionante.

Nella vita capita di sentirsi abbandonati. Incompresi. Disperati. Soli. Il dolore è una forza che ci conosce meglio di chiunque altro, anche meglio di noi stessi. É uno sparo che sa sempre dove fare centro, ogni volta in un luogo diverso, a volte in luoghi remoti dentro di noi che nemmeno pensavamo esistessero. Sferra colpi su colpi e, indifesi, non possiamo fare altro che subire. Sono ferite che pensiamo nessuno possa vedere o capire. Ci buttiamo giù, ci arrendiamo e non troviamo il coraggio di alzarci e riprovare. Il dolore, però, è finito. É furbo, ma è finito. Io, invece, sono infinito. Infinite sono le parole che devo ancora dire, infinite le emozioni che devo ancora provare, infiniti i pensieri, gli abbracci, i tormenti. Ci sono posti in cui il dolore non può arrivare. Posti che sono solo nostri.

Bisogna arrivare alla fine del libro per comprendere il senso di questa sosta, imprevista ma necessaria per staccare i piedi dall’asfalto e tornare a camminare.

La mia sosta perfetta
Diego
Lettere Animate, 21 gennaio 2016
Pagine 188
Prezzo ebook € 1,49

Luisa Panno

Impiegata e Interprete