Il segreto della montagna sacra – Bernardino De Vincenzi

Le tendenze editoriali e il successo di pubblico ci hanno da anni abituati a essere d’accordo sul fatto che proposte come Il codice Da Vinci, Il circolo Dante, Angeli e demoni eccetera sono innegabilmente letture ad alto tasso di interesse, che mescolano sapientemente la storia con la suspense con l’attenzione all’indagine psicologica. Ma cosa accade se a percorrere la strada del giallo storico – non è la stessa cosa di “thriller” – è un autore che dimostra, col suo nuovo libro «la sua straordinaria capacità di spaziare con assoluta padronanza sia nel mondo della cultura classica che in quello della storia moderna, addirittura contemporanea» (Giancarlo Capecchi)? E cosa succede se invece che buttarla sull’orripilante o sul macabro gli ingredienti prescelti da Bernardino De Vincenzi per il suo Il segreto della montagna sacra (Innocenti Editore, 2016) sono un gradevole linguaggio divulgativo, una vicenda in cui si intrecciano curiosità storiche e artistiche sulle grandi civiltà, competenze scientifico-militari specialistiche e un genuino e spirituale sentimento cristiano? Potrebbe sembrare una sfida troppo ardua a cui tener testa, e invece ha prodotto una storia avvincente, nella quale seguiamo i progressi delle ricerche di un paleografo filologo, Henry Walcott, della sua assistente e giovane moglie Marisol Lavèra e del ricchissimo magnate americano Mallory, che oltre ad essere loro fraterno amico è anche il finanziatore delle costose imprese archeologiche del team: l’impresa di questo libro è la traduzione dall’originale dei sei – non quattro – vangeli scritti dagli apostoli di Gesù scoperti nel “Sacro Luogo della Verità che non deve essere vista”, che porterà l’inarrestabile Walcott a sventare un complotto su scala internazionale gestito da una confraternita religiosa oltranzista e segreta, guidata dal luciferino Cardinale Lasa, deciso a impossessarsi dei vangeli per impedire che la Chiesa di Roma possa rivelare alla comunità dei credenti le straordinarie verità in essi contenute, cioè la pura, sovversiva parola di Cristo sino ai giorni nostri conosciuta solo in maniera parziale. Su questa avventura condotta a colpi di servizi segreti, indagini al limite della legalità e operazioni militari non del tutto ufficiali tra l’Italia, gli USA e l’Europa centrale, si innesta l’altra grande ricerca, quella della mitica tomba di Alessandro Magno, da sempre sogno proibito di ogni archeologo, sulla quale Walcott sta raccogliendo informazioni. Questo secondo compito porterà il piccolo ma agguerrito team addirittura attraverso l’Egitto e il Libano, sino in Palestina alle pendici del Monte Sinai, con il supporto dell’umanissimo e coraggioso tenente colonnello Giuseppe Cirianni, vice comandante del reggimento Savoia Cavalleria in Libano e personaggio realmente esistente, nonché caro amico dell’autore e curatore del libro dopo la sua scomparsa. Tra corse indiavolate su e giù per il deserto a bordo dei blindati militari, scaramucce con mercenari al soldo della Confraternita, e godibilissime dissertazioni storiche condotte dai personaggi nei momenti più impensabili – ebbene sì, anche durante le sparatorie! – si dipana il filo che porterà il lettore nel cuore di luoghi suggestivi e avvolti di un mistero che dura da millenni, squarciato ad arte da documentatissimi flashback introdotti dall’autore come veri tuffi all’indietro, in cui facciamo la conoscenza di personaggi storicamente esistiti come il sommo generale di Alessandro Magno, Cratero, e della regina Olimpiade.

«Abbiamo forse – replicò il professore ridacchiando – delle Rolls Royce militarizzate?».
«Meglio. Abbiamo dei mezzi che noi chiamiamo M93 Fox, ma che in realtà sono i Trasportpanzer 1 Fuchs, o Tpz1, di fabbricazione tedesca. Ne abbiamo preso in prestito qualcuno nel 1991, durante la Guerra del Golfo, nella versione ricognizione NBC di cui noi eravamo privi. Erano stati successivamente riequipaggiati e ce li hanno dati per questa missione. Inglesi, israeliani, olandesi, tedeschi e qualche altro paese li usano in buon numero, per cui non sono facilmente riconducibili a nessuna nazione e… soprattutto non sono riconducibili agli USA».
«Cioè viaggeremo su mezzi vecchi di ventidue anni? Accidenti, ma sono matti?».
«Non temere, Henry. Sono mezzi eccellenti. Sono stati usati solo per sei mesi nel Golfo, poi li hanno trasferiti negli Stati Uniti. E lì sono stati usati solo cinque o sei volte per prove di valutazione, per vedere come andavano una volta equipaggiati per la ricognizione a lungo raggio. Sono stati tenuti letteralmente nella bambagia».

Se avete amato Indiana Jones, la sua ironia, la sua inguaribile propensione a infilarsi sempre inevitabilmente in mezzo ai più scottanti intrighi archeologico-politici, vi lascerete senz’altro conquistare da Henry Walcott, il paleografo addestrato come un militare dalle mille risorse ma che non sparerebbe a una mosca, anche quando ne andrebbe della sua stessa sopravvivenza…

 

Il segreto della montagna sacra
Bernardino De Vincenzi
Innocenti editore, 2016
Pagine 382
Prezzo di copertina € 18,00

 

Teodora Dominici

Articolista, collaboratrice editoriale free-lance e scrittrice in pectore