Le dee del miele – Emma Fenu

Torna con un nuovo libro sulle donne-madri, Emma Fenu questa volta con il magico contorno della sua terra d’origine, la Sardegna, intrisa di mistero, favola e superstizione. Le dee del miele racconta di infanti, di morti, di sangue peccaminoso e punitivo, di nenie e di ricordi di infanzia negati. Storie di donne, a cui la maternità è stata negata per alcune, per rifiuto di quel Dio punitivo che per tanti anni la Chiesa ci ha imposto, storie di madri-coraggio, che dal profondo sono riuscite a tenere la testa fuori dal baratro anche se poi ci sono ricadute. Storie di realtà che hanno toccato la quotidianità di molte famiglie ancorate al retaggio culturale di qualche tempo fa. La Sardegna, terra magica, che distingue i frutti buoni da quelli maturi a quelli cattivi, possiede un sostrato di magarie che a furia di crederci si avverano davvero nelle vite di chi le pronuncia o se ne sente “affetto”.
La Fenu racconta storie, narra di avvenimenti, alcuni dei quali realmente accaduti. E lo fa sì con magia e con un uso melodioso delle lingua italiana come tecnica di scrittura, ma tra le sue parole aleggia inquietudine, che nasconde oscurità da cui è difficile vedere la luce.

Il ventre di Lisetta restò tomba.
Freddo, inerte, infertile.
Memento perenne di una vita negata.
Tzia Giovanna, la dirimpettaia che l’aveva vista crescere, aveva pena di lei, sapendola quasi sempre a letto, in preda a terribili mal di testa e all’umiliante amarezza di non essere madre e di non poterlo divenire mai più, data l’età e l’incipiente terminare del ciclo sanguinare che divide, come un filo spinato, giovani da vecchie, fertili da sterili.

Anche questa volta si racconta di infertilità, che Madre Natura chissà perché nega ad alcune piuttosto che ad altre, si narra di aborti, di «cicli sanguinari» che sfociano in emorragie, di bambini nati morti, di corpicini assenti e di spiriti che aleggiano in alcune case.

La terra sarda si nutre di misteri inquietanti e di spiriti senza pace e la magia e la fede si fondono come il lievito nella pasta, ingigantendo le paure inconsce di un popolo paradossalmente fatto di balenti, ossia di uomini valorosi, fieri e coraggiosi, che difendono dove lo stato latita e riparano torti subiti da altri, in cambio di nulla.

Le dee del miele sono quelle donne che nutrono con l’oro delle api i propri piccoli per nutrirli e renderli forti, sono coloro che addolciscono la vita degli altri anche quando è buia. Sono quelle madri a cui la vita ha negato qualcosa ma che cercano di tirare avanti lo stesso con la magia della loro innata femminilità. Racconti di storie dunque, con litanie e preghiere che fanno da ritornello, dove fede e superstizione si fondono, dove la paura di peccare viene a priori punita, e dove morire per certi aspetti è meglio che vivere. Si narra di madri, figlie e nipoti, custodi da generazioni di segreti dell’antica magia della tradizione sarda.

 

Le dee del miele
Emma Fenu
Milena, 2016
Pagine 140
Prezzo di copertina € 8,90

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist