Lo strano viaggio di un oggetto smarrito – Salvatore Basile

Un viaggio all’insegna della maturità, un volersi dare un’altra possibilità: la ricerca verso quel primo amore incondizionato che è la propria madre. Il ritrovamento fortuito del diario segreto di Michele, catapulta quest’ultimo nel suo passato, e lo proietta direttamente nel futuro, perché il presente lui non lo vive più da oltre 20 anni, da quando cioè, sua madre lo ha abbandonato prendendo un treno per rifarsi una nuova vita. Da allora a fargli compagnia sono degli oggetti inanimati, ritrovati dentro ai treni, riportati nelle quattro mura di casa. Lo strano viaggio di un oggetto smarrito, dalla penna di Salvatore Basile, è molto di più di quello che si legge: un capolavoro stilistico, emozionale e dalla trama ricca di continui colpi di scena.
L’autore regala anima alle parole che scrive, un’anima tenera, tiepida, malgrado le ingiustizie della vita. Ci riporta nel viaggio che dura solo cinque giorni alla ricerca della felicità, mai desiderata, perché prerogativa solo di chi la possiede forse dalla nascita. Ma il destino bussa nella casa di Michele, e ha un nome: Elena, un vulcano di energie, una fonte di incontrollabile gioia, la chiave che lo condurrà, attraverso l’amore, verso la verità.

«Le ferite inferte ai bambini sono visibili a occhio nudo per tutta la vita. Perché i bambini sono com’era quell’ulivo molti anni fa: teneri, indifesi. Se ci pianti un’unghia, rimane l’impronta… E cresce insieme a loro. Se invece pianti l’unghia su un tronco antico non resta alcun segno apparente. E hai l’impressione di non averlo neanche scalfito, quel tronco, perché continui a vederlo forte e robusto. Intatto. Ma non è così… Quell’unghia lascia comunque una ferita. È una ferita che dall’esterno non si vede… Ma fa invecchiare prima del tempo le radici».

Michele è un bambino nel corpo di un adulto, indifeso, che non conosce il mondo, perché per lui il mondo era la mamma, che fino a sette anni si è preso cura di lui. Da allora la sua vita si è scandita nella ferrovia, continuando il lavoro di suo padre, che poi morendo, lo ha lasciato solo. Michele vede treni partire e ritornare, ma lui non lo ha mai preso un treno per osservare il mondo al di fuori della sua casa all’interno della stazione. Un giorno però tutto cambia, e si rende conto che la vita esiste, che i rapporti umani fanno bene al cuore, che le bugie nascondono importanti verità e che l’amore esiste davvero. Il viaggio che Salvatore Basile fa percorrere al suo lettore è un invito verso la vita, a credere in sé stessi e a pensare che non tutto è così come appare. Induce a fidarsi del mondo, con le dovute cautele, a liberarsi dai preconcetti che non ci permettono di vedere oltre i confini dei limiti o barriere emozionali che in prima persona poniamo al nostro io.

«Le pare mai possibile che una madre si metta d’impegno per fare di suo figlio un infelice? Eppure è così, le assicuro. E mica solo per me. Ma lei lo sa che l’80% delle persone che vanno dallo psicologo o dallo psicanalista ci vanno per colpa della madre? Non lo sa? E pure questo glielo dico io. È una statistica reale. Perché le madri smettono di sognare per sé e si mettono a programmare il futuro dei loro figli. Mia madre sognava un figlio avvocato. Le pare giusto?»

Chi abbandona i figli, chi invece i figli li ama troppo e costoro non ricambiano perché si sentono oppressi, scappando. Ossimori di sentimenti, lacrime di commozione accarezzano il viso di chi interiorizza la scrittura di Basile, lasciando un dolce gusto di speranza verso quel presente che tante volte sfugge di mano. Un libro meraviglioso, dei personaggi costruiti con estrema cura, dei caratteri difficili che nascondono un passato importante, bagliori di luce che diventano certezze e conferme per amare la vita sempre e comunque per una buona riuscita di quel “patto della felicità” che deve coinvolgere ognuno in qualsiasi momento, anche in quello più buio.

 

Lo strano viaggio di un oggetto smarrito
Salvatore Basile
Garzanti, 2016
Pagine 250
Prezzo di copertina € 16,40

 

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist

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