Due compleanni e una città – Alessandro Petruccelli

Di nuovo in libreria Alessandro Petruccelli questa volta con un testo autobiografico. Conosciamo l’autore per le sue favole che hanno intrattenuto grandi e piccini, ma adesso ha deciso di raccontarsi attraverso episodi che narrano la sua vicenda tra il paese d’origine e la città di appartenenza per donare ai suoi lettori riflessioni della contemporaneità che in qualche modo dividono la generazione presente da quella passata. Due compleanni e una città, edito da Graphe.it, narra di personaggi, anche poveri ai quali oltre alla classica vita di paese rimane poco, dunque si “cibano” di chiacchiere, della curiosità ne fanno uno stile di vita così come di pregiudizi, e persino di miseria a volte: caratteristiche che però non hanno nulla a che fare con la cattiveria premeditata. Ciò che emerge è la genuinità di caratteri spontanei, in contrapposizione alla società odierna a cui il carattere spesso manca, perché non ha fondamenta su cui poggiarsi.

«Ieri ho ricevuto un sintomo positivo e ho ripreso a sperare. Se ciò che desideravo da tanto tempo si realizzerà, festeggerò l’avvenimento comprandomi un vestito come questo che campeggia nella vetrina del negozio “Di Ciaccio”. Ne sono sicuro: non ho mai portato un vestito così fine ed elegante.»

Nei suoi racconti troviamo storie di contadini, di bambini, della natura che regna nella vita dell’uomo come il fischio del vento, una goccia di pioggia o il ruggito degli animali, troviamo racconti dove emerge l’importanza di dire la verità anche quando è scomoda.
Lascia il segno la storia di un suicidio, dove un giovane si toglie la vita dopo aver sentito “ribellare la sua dignità”. Si era innamorato di una ragazza che non era affatto quella che pensava e malgrado si accorse che non era la tipa giusta per lui non riusciva a dimenticarla. Dopo un rimprovero da parte della madre non riuscì a contenere il peso della rabbia e decise di porre fine per sempre alla storia e a se stesso.

«In ogni epoca, presso ogni popolo, nessun padre, potendo scegliere tra i mestieri, ha consigliato il proprio figlio di fare il contadino; nessun figlio, anche se appartenente agli strati più poveri, un bel mattino si è alzato ed è corso ad annunciare ai genitori e agli amici la sua vocazione di fare il contadino: tutti i ragazzi del mondo, da grandi, vorranno fare i meccanici, i vigili, gli autisti, gli imbianchini, gli spazzini, persino i servi, ma i contadini mai; nella storia dell’umanità ci sono stati passaggi da un ceto all’altro, ma verso la coltivazione della terra non è andato mai nessuno»

Altro racconto molto interessante è quello che parla dei contadini, la cui fede è stata chiamata “superstizione”, la pensosità “intontimento”, il loro amore “passione selvaggia” e l’energia “forza bruta”. Forse è quello che emerge più di tutti perché regala una lezione di vita importante: approcciarsi alla semplicità fa paura, e talmente è difficile che per discostarsene se ne parla male, dunque non ci rimane che allontanarla. Un Petruccelli insolito, dunque, abituati a leggerlo in maniera speranzosa questa volta emerge la realtà della vita trascorsa, che se da un lato viene vista con nostalgia dall’altro può essere vista come un altro mondo che si distanzia anni luce da quello che viviamo oggi. Due compleanni e una città racconta di mondi paralleli, destinati a non incontrarsi mai.

Due compleanni e una città
Alessandro Petruccelli
Graphe.it, settembre 2016
Pagine 168
Prezzo di copertina € 9,90
Prezzo ebook € 4,49

Maria Ausilia Gulino

Teacher – Journalist