Il domatore di leoni – Camilla Läckberg

 

La fortunata serie della scrittrice svedese Camilla Läckberg, ambientata nella cittadina costiera di Fjällbacka con protagonisti la scrittrice Erica Falck e il marito ispettore di polizia Patrik Hedström, è giunta alla sua nona indagine. Il domatore di leoni (Marsilio Editore, settembre 2016), così com’è stato per tutti i romanzi precedenti, ha la caratteristica di unire, alla voragine che si apre sull’esistenza del male, un terreno familiare e rassicurante, in grado di dare un certo sollievo al lettore. Laddove i crimini diventano troppo efferati, e la crudeltà umana sembra passare ogni limite, l’autrice ha in serbo una “full immersion” nel quotidiano della famiglia che Erica e Patrik hanno formato negli anni, e che adesso è composta dalla piccola Maja e dai pestiferi gemelli Noel e Anton. La routine che scandisce i loro giorni, assieme ai problemi esistenziali dei loro amici e parenti, ci fa ricredere sulle aberrazioni dell’animo umano, e pensare che a questo mondo qualcosa di positivo sia rimasto.

In genere i thriller della Läckberg si sviluppano su due piani paralleli: uno presente, e un antefatto, da cui tutto ha avuto origine – spesso un trauma che ha portato, nel tempo, al palesarsi di un omicida. In questo particolare racconto, i nostri giorni si alternano ad eventi accaduti negli anni Sessanta.
In ogni romanzo – e io li ho letti praticamente tutti – viene sempre ribadito quanto la cittadina di Fjällbacka sia pacifica: un luogo dove non accade mai nulla. Mi pare che ormai così più non sia, dato che nell’arco di nove indagini ha mietuto un sacco di vittime e dato i natali ad altrettanti killer psicopatici. Inoltre, sono questi assassini, persone che covavano dentro di sé vendetta da anni, quindi gli abitanti dovrebbero averci fatto l’abitudine e non stupirsi più di niente.

L’inverno è freddo e nevoso, come solo in Svezia può essere, quando la storia ha inizio. Una ragazzina corre e barcolla su una strada, al buio e al gelo. Sembra non vedere: due orbite nere sono i suoi occhi. Viene affiancata da una donna a cavallo, che vorrebbe metterla in guardia dalla macchina che sta sopraggiungendo. Ma la ragazza non la sente, e finisce investita.
Così muore Victoria, una giovane che frequentava il vicino maneggio, scomparsa mesi prima nel nulla, assieme ad altre ragazze della zona, mai più ritrovate. Di sicuro i casi sono collegati, ma in che modo? La polizia brancola nel buio, soprattutto perché a Victoria sono stati strappati gli occhi ed è stata mozzata la lingua. Se così fosse, vorrebbe dire che un pazzo assassino, sadico e malato, si nasconde fra gli abitanti della città. Ad aiutare Patrik e la sua squadra penserà Erica Falck, come d’abitudine, con le sue intuizioni geniali. Destreggiandosi fra famiglia e carriera, la donna sta scrivendo un libro su un efferato omicidio, avvenuto anni prima, per il quale è accusata Laila, la moglie del morto. Quest’ultimo, in passato ha lavorato in un circo come domatore di leoni. Ma Laila, dalla prigione dove si trova, non vuole parlare, nonostante abbia preso Erica in simpatia –  cosa insolita per un carattere irascibile come il suo. La storia di Laila ne porterà a galla una ancora più torbida, dove emergono personaggi in apparenza “normali”, che invece covano dentro di sé pensieri malvagi. Fra inganni, scambi d’identità, gelosie e sentimenti morbosi, l’indagine prenderà una piega differente, sfiorando la dimensione della follia.

I romanzi di Camilla Läckberg sono affollati di personaggi, vecchi e nuovi. Dalla sua, ha uno stile di scrittura molto semplice e scorrevole, che non annoia. Così com’è stato per altri scrittori di thriller di serie copiose, forse ha perso quella linearità – suggestiva e logica –, tipica dei primi romanzi, in cui vi erano semplicemente degli omicidi e un assassino da ricercare. Procedendo nel tempo, l’autrice ha dato vita a trame sempre più artificiose, al limite del credibile. Per quanto riguarda Erica Falck, è diventata una di noi, a tutti gli effetti. Il calore di una famiglia è impagabile, è vero, così come teneri sono gli schiamazzi e i capricci dei bambini. Ma il lettore di thriller forse le rimprovera questa ormai “troppa normalità”, dove non vi è più una grossa differenza fra l’eroina e una casalinga disperata.
Chi segue Erica e Patrik da anni, probabilmente non rimarrà deluso. Sicuramente auspicherà che la scrittrice torni allo splendore degli albori, ponendosi una domanda: non è che la serie si sia ormai esaurita? Perché si avverte un eccesso, quasi si volesse forzatamente stupire. Dove un tempo non ce ne era affatto bisogno.

 

Il domatore di leoni
Camilla Läckberg
Marsilio, settembre 2016
Pagine 464
Prezzo di copertina € 19,00

      

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa