La città degli incontri proibiti – Carolina De Robertis

La città degli incontri proibiti di Carolina De Robertis (Garzanti Libri, ottobre 2016), scrittrice di origini uruguaiane che attualmente vive in California, è il classico romanzo corposo che mette tanta carne al fuoco. Molte tematiche, a partire dai migranti che all’inizio del secolo scorso hanno lasciato la nostra Italia per raggiungere il sogno delle Americhe; quell’Argentina agognata che invece li ha visti miserabili, nella loro estrema capacità d’adattamento. Un Paese appena sfiorato da quella grande guerra scoppiata nel mentre, indirettamente colpito soltanto da dicerie che ne hanno alimentato la fantasia collettiva. Un posto dove gli uomini ballano il tango con donne di malaffare: quella musica suadente e sensuale che, qualche tempo dopo, imperverserà ovunque, Europa compresa. La storia di una musica del tutto particolare, partita dalle note del grande Carlos Gardel, che poi è risultata corale, con l’ausilio del bandoneón – una speciale fisarmonica – e il vibrato del violino, strumento di cui è abile suonatrice la nostra protagonista.

Leda ha appena diciassette anni quando, da un piccolo paese della Campania, nel 1913 arriva via nave a Buenos Aires, in seguito ad un viaggio interminabile. Sulla banchina, ad attenderla, non c’è Dante, il cugino che ha sposato per procura. Lo conosce da sempre, anche perché loro due nascondono un segreto che riguarda Cora, la sorella di Dante, morta in giovane età, in circostanze che l’autrice ci spiega a piccoli bocconi, lungo tutto l’arco del romanzo. Dante, dicevamo, è morto pochi giorni prima dell’arrivo della sua giovane sposa, ucciso durante uno scontro fra lavoratori che, se coraggiosi, anche in un paese straniero intendono far valere i propri diritti. Leda è sola, quindi, in una piccola stanza che Dante aveva messo a disposizione dopo tanti anni di fatiche per loro, in una sorta di “condominio” in cui le famiglie stanno tutte ammassate e mangiano insieme.

Ma Leda rimane affascinata dalla musica dei violini di quella grande città, che suonano nei giorni di festa e fanno ballare l’intera comunità, distraendola da una vita grama. Coi pochi averi che si ritrova, decide quindi di iniziare una nuova vita, suonando nelle balere e nei locali notturni, proprio quel violino che il padre le aveva dato da portare in dono a Dante, ma che lei fin da piccola ha sempre saputo utilizzare. Non è tempo, però, affinché le donne osino fare musica, ed esulare dal loro compito principale di mogli e di madri. A Leda non rimane altro che indossare i vestiti del marito, unico bene che lui le ha lasciato, e fingersi un uomo, per andare a perdersi lungo le strade di una città affascinante quanto pericolosa.

Il desiderio di libertà – e di parità di diritti –  si mescola al senso di colpa per quell’identità sessuale ancora non ben definita, che anche il lettore scoprirà insieme con lei, strada facendo.
Il futuro di Leda, donna sola che ha deciso di provvedere a se stessa, dipenderà tutto dagli incontri che ella farà in quegli anni, così difficili ma al tempo stesso molto stimolanti.

Carolina De Robertis è una perfezionista: non lascia niente al caso. Compresa la storia del Paese, coi suoi usi e costumi, e le delucidazioni su personaggi o eventi del periodo. Entrando nel merito di quelle piccole curiosità sulla storia del tango e degli strumenti necessari a fare questo tipo di musica. Tutto è descritto con meticolosità, attraverso un linguaggio evocativo che ci proietta direttamente sulla scena, anche quando Leda compie i propri primi esperimenti sessuali. La storia di Cora, col suo segreto, rimane a fare da sfondo: a tenere ancorato il personaggio al suo potente senso di colpa.

Sarebbe tutto perfetto se, a lungo andare, alcune situazioni non risultassero un po’ ripetitive; in alcuni frangenti, personalmente, avrei preferito una sintesi. Insomma, avrebbe potuto l’autrice compendiare, perché certi tratti sono troppo lunghi.
La città degli incontri proibiti è senza dubbio una storia ambiziosa, di chi sa osare e nulla risparmia al lettore. E soprattutto, instilla un forte dubbio: stiamo veramente vivendo la vita che desideriamo? Un’eco riecheggia, quasi se quegli incontri così “proibiti” fossero talvolta la nostra sola e unica salvezza.

La città degli incontri proibiti
Carolina De Robertis
Garzanti, ottobre 2016
Pagine: 414
Prezzo di copertina cartacea € 17,60

 

Cristina Biolcati

articolista, scrittrice e poetessa