Sulla strada – Jack Kerouac

Con Sulla strada Jack Kerouac ci racconta una controcultura che ha affascinato fiumane di scrittori: la generazione del ’68, quella di Woodstock e di tutta la sua musica. Ci permette di capire cosa sia stata la Beat generation, di cui il termine “beat” nel corso degli anni, ha assunto diversi significati: “stanco”, “insoddisfatto”, “sconfitto” ma anche l’idea di vivere allo stesso ritmo “veloce” della musica jazz. On the road è un viaggio in un’America sabbiosa, allucinata e desertica, bifolca e attratta da ogni genere di dissennatezza e trasgressione. E Kerouac, che ha avuto una vita in simbiosi con altri grandi scrittori come Neal Cassidy con cui condivise il suo primo viaggio d’esplorazione americana, lo sperimentalista William Burroughs o il poeta Allen Ginsberg, mischia all’interno della narrazione realtà e finzione. I nomi dei personaggi già di per sé sono stravolti perché Kerouac diventa Sal, William Burroughs diventa Old Bull, Neal Cassidy diventa Dean. Perciò la verità di questo romanzo è nel racconto di quella generazione prima accennata, quella del ’68, della rivoluzione mancata, dei “Beatniks” che intendevano reagire al modo in cui la società americana definiva la sua identità: la società del controllo, una società che accettava passivamente la competizione in ogni attività ma anche un’America costretta a subire la crescita del capitalismo e dei valori puritani.

Man mano che le pagine del libro scorrono tra le dita, pare di avere a che fare con dei bambini che iniziano a scoprire dei meccanismi prima preclusi ed oscuri: il jazz con il suo ritmo libero, la droga, la socialità, il sesso, il bagliore diffuso, la nudità, la convenzione dell’igiene personale e il suo rifiuto, la poesia e il buddismo zen. Tutto è un esperimento, tutto è un gioco e perciò sembra di leggere una fiaba on the road dove non ci sono fate o draghi giganti ma solo prostitute e sbirri contro il Pinocchio della situazione, il Sal/Kerouac, che cerca il proprio modo per diventare un bambino vero. On the road è la scatola nera di un’epoca, la testimonianza di una generazione dallo stile nuovo. Basti pensare alla moda di indossare jeans logori e vecchie t-shirts, lunghi capelli e barba folta, facendo diventare di tutto questo la loro personale uniforme.
L’eroe del romanzo è Dean Moriarty, nonché Neal Cassidy, colui che vive per i suoi “kicks”, le sue trasgressioni e definisce quei momenti come istanti di piacere, libero da ogni vincolo sociale od economico. Lui personifica il disperato tentativo della generazione post-guerra di vivere ogni momento con estrema intensità come unica chance di rifuggire la paura ed un vuoto schiacciante. Ed è solo sulla strada che Dean e Sal assaporano liberi e selvaggi tutti i sapori del loro viaggio allucinante.

«Quella sera Marylou prese di tutto: erba, barbiturici, anfetamine e chiese persino a Old Bull un’iniezione di morfina che naturalmente lui le negò. Era così satura di sostanze di ogni tipo che ad un certo punto non riuscì più a muoversi e rimase come inebetita sulla veranda con me. Era meravigliosa la veranda di Bull, girava tutta intorno alla casa, al chiaro di luna, con i salici. Sembrava di essere in una di quelle vecchie dimore del Sud che avevano visto giorni migliori. Jane leggeva le offerte di lavoro seduta in soggiorno. Bull era in bagno a farsi con la vecchia cravatta nera stretta fra i denti come laccio e l’ago da infilare ripetutamente nel braccio tormentato dai mille buchi. […] Alla fine feci una passeggiata solitaria fino all’argine, volevo sedermi sulla riva fangosa e guardare il Mississippi ed invece mi ritrovai con il naso schiacciato contro una rete metallica. Cosa succede quando si comincia a separare la gente dal suo fiume?»

Anche la prosa risente della spontaneità della strada. Kerouac scrive la “hip talk”, la lingua poco sofisticata della strada, quella ricca di slangs e termini colloquiali spesso monosillabici, la stessa lingua utilizzata sugli spartiti jazz di cui i musicisti si servivano per intonare il grido di libertà di tutta l’America. Questa spontaneità è quella del pensiero che Kerouac sente attraversare la sua mente e gettarsi all’istante sul foglio bianco. Lo scrittore avverte l’esposizione delle sue emozioni come una significante rottura con l’asetticità emotiva o l’impersonalità dell’artista come l’aveva definita Thomas Eliot.

 

Sulla strada
Jack Kerouac
Mondadori,1989
Pagine 390
Brossura  € 14,00
Ebook € 6,99

 

 

Imma Paone

Studentessa Universitaria